Poche ore di attesa in un pronto soccorso e normalmente scatta uno scandalo sulla stampa e spesso anche l'arrivo dei Carabinieri, che chiaramente assistono sconsolati alle lamentele di utenti con patologie minori che vorrebbero che al Pronto soccorso si entrasse in ordine di arrivo e non di gravità (naturalmente il tutto se non li riguarda direttamente)...
In questo momento, non si capisce sulla base di quali atti formali, il Centro di coordinamento del soccorso marittimo (MRCC) di Roma lascia in alto mare delle persone soccorse dalla nostra Guardia costiera... incredibile.
Per questo mi sono permesso di esporre alla Procura della Repubblica di Roma i fatti per le valutazioni del caso:
ESPONE QUANTO SEGUE
- la nave Acquarius si trova al largo delle coste italiane con a bordo 629 persone soccorse in mare dalla Guardia costiera italiana, tra queste persone sarebbero presenti diverse donne in gravidanza e 123 minori non accompagnati;
- la nave pare sia in carico al Centro di coordinamento del soccorso marittimo (MRCC) di Roma che però sembra non consentire lo sbarco nel porto italiano più vicino, lasciando in una situazione di pericolo le persone sopra indicate;
- la sussistenza di una situazione di potenziale pericolo è documentata dall’invio di due motovedette con personale medico e in un comunicato stampa della Presidenza del Consiglio dei Ministri si afferma: "Abbiamo assicurato dal primo momento soccorso e intervento sanitario intervento medico e approvvigionamento. Ci siamo resi inoltre disponibili a prelevare donne in stato di gravidanza, bambini o persone che mostrassero segni di disagio, ma nessuna notizia in questo senso è arrivata dall'Aquarius” (ADN0698 7 POL 0 ADN POL NAZ);
- si segnala che con la Sentenza 27765/09 la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo del 23 febbraio 2012 abbia già in passato censurato la mancata accoglienza di immigrati da parte dell’Italia.
Per tutto quanto sovra esposto e motivato il sottoscritto Remo Appignanesi così come identificato
CHIEDE
che l'Ecc.ma Procura della Repubblica adita Voglia disporre gli opportuni accertamenti in ordine ai fatti così come esposti dettagliatamente in narrativa, valutando gli eventuali profili d'illiceità penale degli stessi e, nel caso, individuare i possibili soggetti responsabili al fine di procedere nei loro confronti.