×

Messaggio

EU e-Privacy Directive

Questo sito utilizza cookies tecnici e sono inviati cookies di terze parti per gestire i login, la navigazione e altre funzioni. Cliccando 'Accetto' permetti l'uso dei cookie, cliccando 'Rifiuto' nessun cookies verrà installato, ma le funzionalità del sito saranno ridotte. Nell'informativa estesa puoi trovare ulteriori informazioni riguardo l'uso dei cookies di terze parti e la loro disabilitazione. Continuando nella navigazione accetti l'uso dei cookies.

Visualizza la ns. Informativa Estesa.

Visualizza la normativa europea sulla Privacy.

View GDPR Documents

Hai rifiutato i cookies. Questa decisione è reversibile.
Scrivi un commento
Print Friendly, PDF & Email

Sono stati consegnati i Bollini rosa e gli ospedali marchigiani sono ben rappresentati:

  • 3 Bollini: AO Marche Nord e PO Mazzoni di Ascoli Piceno
  • 2 Bollini: AOU OORR di Ancona, INRCA, Ospedali di Urbino, Macerata, Senigallia, San Benedetto T, Civitanova M, Fermo e la CDC San Giuseppe di Ascoli Piceno.

Un riconoscimento di merito a queste strutture che si sono sottoposte ad una autonalisi e ad un conseguente sforzo di miglioramento dell'organizzazione vista dall'altra metà del cielo (come si diceva una volta, anche se poi ormai quella parte è diventata più della metà). 

Il Bollino rosa è una bella iniziativa dell'Osservatorio ONDA finalizzata a dare riconoscimìbilità alle strutture che documentano una attenzione rispetto alla salute delle donna, ovvero sanno adeguare l'offerta alle specifiche esigenze della popolazione femminile. Sul tema più generale della medicina di genere si potrà tornare in un altro articolo!

Dov'e' il lato oscuro del titolo?

Oltre a promuovere il bollino l'Osservatorio Nazionale per la Salute della Donna (ONDA) invita le strutture "bollinate" a partecipare a iniziative che vorrebbero promuovere la salute delle donne, ma che rischiano di assumere   forme improprie e quindi inefficaci. Si propone in sostanza di aprire ambulatori ad accesso diretto che dovrebbero favorire la diagnosi precoce e quindi la prevenzione secondaria di particolari condizioni tipiche della donna.

Attenzione però: la prevezione è una cosa seria. Occorre studiare attentamente le patologie, valutare le possibili aree azione e considerare i test diagnostici a disposizione e valutare le opzioni terapeutiche a disposizione. Particolarmente critico nella scelta di proporre uno sceeening nella popolazione per una certa patologia è il rischio di una sovradiagnosi. Prima di trasformare una persona sana in una persona convinta che potrebbe essere malata ci vuole una infinita cautela!

La domanda quindi rispetto alla iniziativa degli ambulatori aperti (open day / open week) è: ma siamo sicuri che così si promuove davvero la salute delle donne?Quale dimostrazione di efficacia ha una visita specialistica per le patologie in causa?

Purtroppo queste iniziative assumono a volte la forma di azioni di marketing sanitario e di promozione del consumo di prestazioni sanitarie inutili, finendo col distogliere l'attenzione dalle misure di dimostrata efficacia e facendo così pur con le migliori intenzioni  un danno alla salute!

Naturalmente non è solo ONDA che corre questo rischio, ma -purtroppo- anche molte società scientifiche mediche...

Insomma non per essere sospettosi tutti i costi, ma  meglio essere prudenti  circa l'utilità degli ambulatori aperti e di ogni esame che non nasca a seguito di una valutazione clinica fatta per rispondere ad uno specifico quesito. E ancora una volta: andiamo al cinema!

 

 

Devi fare login per poter postare un commento
Leggi il commneto... The comment will be refreshed after 00:00.

il primo commento

Joomla SEF URLs by Artio