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Nella nostra riunione di redazione di ieri (le nostre riunioni sono di solito chat su whatsapp all’alba nei giorni lavorativi e quando capita in quelli festivi) avevamo deciso di dedicare il post di oggi agli sprechi in sanità. Volevamo prendere spunto da un interessante post comparso su www.sossanita.it in cui si commenta un articolo sugli sprechi comparso sul New England Journal of Medicine. Si tratta di un articolo controcorrente in cui si consiglia di stare in guardia rispetto a quella che viene chiamata la crociata del “less is more”, ovvero del fare meno per fare meglio. La lotta allo spreco in sanità, dice l’autrice dell’articolo, non deve spingere ad un eccesso di semplificazione di fronte a problematiche complesse: e se -ad esempio- chi spende più ottenesse migliori risultati?

Il mondo dei professionisti della sanità si interroga dunque sugli sprechi che potrebbero essere causati -per fare un paio di esempi- dall’uso di farmaci troppo costosi o dal ricorso a tecnologie ad alto costo. C’è addirittura un movimento (choosing wisely, link, di cui abbiamo già parlato in questo blog: Un movimento che ci piace molto: Slow Medicine) nato per la ricerca delle (e la lotta alle) pratiche sanitarie a forte rischio di inappropriatezza e dunque di spreco.

E la politica si preoccupa degli sprechi di cui è responsabile in sanità (e non solo)? 

Arriviamo così alla Leopolda di ieri e alla sollecitazione fatta da Renzi al virologo e “vaccinologo” Roberto  Burioni (di origini marchigiane) perché dimostri che lì alla Leopolda non si fanno sconti a nessuno e che bisogna parlando di vaccini guardare anche dentro casa propria. Anzi dentro casa nostra, nelle Marche. E qui (Caso Volpini: Burioni prende posizione nel corso del confronto con Renzi alla Leopolda) arriva il passaggio sulle deleghe passate da Volpini che difende i vaccini a Talè che difende i no-vax. E Renzi addirittura esclama a un certo punto “ Attenti Marche!”. In realtà noi marchigiani siamo attentissimi e quello che il dott. Burioni denuncia era qui nelle Marche ormai da giorni denunciato da più parti compreso questo blog.

 

E adesso veniamo agli sprechi della politica. Quella politica regionale che ha bisogno di un rimbrotto da un palcoscenico nazionale per rendersi conto (ma si renderà conto?) di averla fatta grossa. Come l’ha fatta grossa quando ha scelto per la direzione dell’ARS. Stesso stile peraltro: induzione delle dimissioni e sostituzione con persone ritenute di maggiore affidabilità politica (quella tecnica non è ritenuta criterio rilevante per la scelta). Questa politica è responsabile dello spreco di alcune risorse preziose sottratte alla comunità.

In particolare: 

  1. di uno spreco di tempo: anziché concentrarsi sul nuovo Piano e sugli strumenti che servono per costruirlo si impegna il sistema in un dibattito sulle persone che nasconde e ostacola un confronto sull’idea di governo della sanità che invece non si fa;
  2. di uno spreco di fiducia (e questo è lo spreco più grave): un governo della sanità che fa in questo modo queste scelte azzera (o almeno ci prova) quella tensione civile necessaria perché di sanità si parli con passione e competenza.

In questo blog abbiamo ospitato a suo tempo una intervista al dott. Burioni (Il rapporto tra scienza e politica (e altro ancora). Una intervista a Roberto Burioni, marchigiano), intervista in cui ricordavo che io e lui siamo figli di cugini. Per chiarezza: alla Leopolda ha fatto tutto da solo. O meglio l’ha fatto con Renzi. Che non è suo cugino.

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