×

Messaggio

EU e-Privacy Directive

Questo sito utilizza cookies tecnici e sono inviati cookies di terze parti per gestire i login, la navigazione e altre funzioni. Cliccando 'Accetto' permetti l'uso dei cookie, cliccando 'Rifiuto' nessun cookies verrà installato, ma le funzionalità del sito saranno ridotte. Nell'informativa estesa puoi trovare ulteriori informazioni riguardo l'uso dei cookies di terze parti e la loro disabilitazione. Continuando nella navigazione accetti l'uso dei cookies.

Visualizza la ns. Informativa Estesa.

Visualizza la normativa europea sulla Privacy.

View GDPR Documents

Hai rifiutato i cookies. Questa decisione è reversibile.
Scrivi un commento
Print Friendly, PDF & Email

 Stavo per scrivere qualcosa sui possibili impegni della sanità marchigiana per il 2019 quando  mi sono imbattuto  nella relazione programmatica della Giunta 2015-2020. E ho scoperto che c’era  “quasi” tutto nella  sezione dedicata alla sanità.

Il programma 2015-2020 sulla sanità  della Giunta: i principi

Il programma partiva bene: DIRITTO ALLA SALUTE, NELL’EQUITÀ E NELLA QUALITÀ DEI SERVIZI SANITARI. Seguiva  una parte discorsiva di cui riportiamo le (solite) parole chiave:

…stagione di nuove politiche ...pochi chiari obiettivi, realizzabili in tempi certi e sostenibili economicamente, che mettano al centro il cittadino e i suoi bisogni reali di salute… misure per riorientare il sistema verso i nuovi bisogni di salute e in particolare per dare risposte alla sfida dell'invecchiamento della popolazione e a quella inerente le patologie croniche… miglioramento della qualità dei servizi, della loro accessibilità, dell'efficacia dei trattamenti, della equità del sistema … partecipazione e trasparenza … coinvolgimento dei territori … equità distributiva, accessibilità, presa in carico del paziente…cambiamento di paradigma… problemi ricorrenti e ormai cronicizzati (tempi d’attesa, mobilità passiva, accessi impropri ai pronto soccorso) …unitarietà dei comportamenti tecnico-professionali, l’utilizzo di equipe integrate e chiari percorsi assistenziali… incrementare l’accessibilità alle prestazioni e ai servizi da parte di tutti i cittadini, riducendo pertanto le lunghe liste di attesa.

Quindi sui principi ci siamo e ci eravamo.

Il programma 2015-2020 sulla sanità  della Giunta: le azioni (quelle previste e quelle realizzate)

Il capitolo sulla sanità dopo la premessa discorsiva passava alla parte “pratica” (i cui passaggi più significativi vengono riportati di seguito in corsivo) che invitiamo a  leggere con attenzione verificando ciò che è stato fatto e ciò che rimane da fare. Io mi limito a evidenziare in grassetto nel corsivo i punti dove siamo molto lontani dal raggiungimento dell’obiettivo ad un livello accettabile o in cui le cose non sono precisamente andate come previsto: 

Sono necessarie per questo precise azioni:

  • il completamento di una rete dell’emergenza con i percorsi delle principali condizioni patologiche (es. infarto, ictus, traumi maggiori); 
  • il potenziamento di una rete sulla salute mentale e neuropsichiatria infantile, con il rafforzamento della rete diagnostica e, soprattutto, di presa in carico e di terapia, assicurando la libera scelta, l'anonimato e il supporto alla famiglia anche attraverso l’attivazione di linee di azione sui problemi degli adolescenti come il bullismo, i disturbi del comportamento alimentare, nuove droghe, alcolismo; 
  • il contrasto concreto, con adeguate risorse economiche e di programmazione, alle varie forme di ludopatie (slot, gioco d’azzardo), che colpiscono in modo sempre più forte le fasce più deboli della popolazione; 
  • il potenziamento e la qualificazione delle attività di prevenzione, a partire dalla prevenzione ambientale, dalla sana alimentazione e dagli stili di vita, dalle attività di screening e dalle vaccinazioni; 
  • risposte concrete alla fragilità e alla cronicità; 
  • il miglioramento della rete ospedaliera. 

 Questo processo di “rete” coinvolgerà le comunità locali. 

 Sulle sfide centrali, la “cronicità” e la “fragilità”, era scritto quanto segue: 

  • progetti di prevenzione secondaria e terziaria per il mantenimento delle abilità psicomotorie; 
  • ripensando l’offerta del livello assistenziale ospedaliero con una maggiore attenzione all’organizzazione delle cure ospedaliere per i pazienti fragili in fase di riacutizzazione; 
  • progetti di presa in carico/continuità di cura e ripensando l’offerta dei livelli assistenziali extra-ospedalieri, nella dimensione domiciliare, semi-residenziale e residenziale; 
  • sviluppando l’integrazione con gli ambiti per la risposta ai bisogni sociali che nei pazienti fragili si sovrappongono ai bisogni sanitari. 

 Si parlava poi di La risposta giusta al momento giusto e si diceva: 

Occorre cambiare il punto di osservazione. E' necessario che le organizzazioni recuperino finalmente il proprio mandato. Nel momento in cui si manifesta la problematica di salute deve attivarsi in modo automatico la presa in carico globale del paziente. 

 Quanto alla  garanzia dei giusti tempi di attesa si diceva:

Non si può affrontare il problema delle liste di attesa senza la consapevolezza che rappresenta una delle grandi sfide per il Sistema sanitario della Regione Marche e che la ricerca della sostenibilità economica rischia di aggravarne sempre di più la portata. D’altra parte, non si può dimenticare che l’inappropriatezza delle prestazioni richieste, rappresenta un'importantissima fonte di alimentazione della lunghezza delle liste di attesa. Per questo verranno messe in atto immediatamente azioni finalizzate: 

  • a coinvolgere tutti i medici prescrittori nel raggiungere l’obiettivo di una sempre maggiore appropriatezza delle prescrizioni diagnostiche;
  •  ad ampliare l’offerta per le principali prestazioni critiche, anche attraverso l’aumento del periodo di attività delle apparecchiature con una più puntuale allocazione delle risorse. 

Sulla rete ospedaliera si scriveva:

L’obiettivo che noi ci proponiamo è quello di garantire uniformi livelli essenziali di assistenza nel rispetto dei parametri indicati dal patto per la salute 2014-2016 per l’assistenza ospedaliera. Questo obiettivo potrà essere raggiunto solo completando il potenziamento della rete dell’emergenza sia a livello delle Postazioni di emergenza territoriale sia dei Dipartimenti ospedalieri di emergenza di primo e di secondo livello. 

Quanto alla assistenza domiciliare, semi-residenziale, residenziale si scriveva: 

Punteremo a un'organizzazione territoriale in grado di prendersi carico della persona attraverso un progetto individualizzato integrato, con lo scopo finale di mantenerla in sicurezza sia a livello domiciliare (necessità di revisionare tale livello per ridefinirlo e potenziarlo, implementando la connotazione socio-sanitaria) sia a livello semi-residenziale, potenziando le aree per i disturbi cognitivi (demenze) sia residenziale (Rsa), ricordando che questo livello ha un obiettivo di stabilizzazione post ospedaliera e quindi di ricovero transitorio. 

Quanto alla Casa della salute si scriveva:

Sull’esistente si innesta la nuova struttura, la Casa della Salute, che dovrà modularsi su tre livelli: tipo A (cure integrate per un massimo di 12ore al giorno), tipo B (cure integrate e residenzialità con la possibilità di avere un'operatività di 24 ore) e tipo C (struttura ad alta complessità e organizzata sulle 24 ore), implementando le risposte per i bisogni più o meno emergenti. 

Sugli investimenti nelle strutture ospedaliere questo si prometteva: 

La Regione, negli ultimi anni, ha assunto un importante impegno finalizzato a realizzare ex novo infrastrutture ospedaliere fondamentali: Fermo, INRCA-Osimo, il Salesi, Marche Nord, Marche Sud. Vogliamo rinnovare l'impegno, in ragione del valore per le comunità locali e per l'intero disegno di salute regionale. Lo faremo con trasparenza coinvolgendo i territori. Obiettivo fondamentale sarà quello di modernizzare la rete ospedaliera e tecnologica con azioni che dovranno puntare: 

  • alla realizzazione di nuovi ospedali più moderni, soprattutto nelle realtà ove sia possibile concentrare in una unica sede le attività svolte oggi da più ospedali; 
  • ad aggiornare e mettere in sicurezza tutti gli ospedali principali di rete, con progressiva riqualificazione delle piastre tecnologiche, dei percorsi, del confort alberghiero. Interventi che possono favorire la riqualificazione del patrimonio immobiliare ospedaliero esistente, specie ove questo appaia difficilmente valorizzabile sul mercato; 
  • realizzare condizioni strutturale e logistiche che consentano il pieno ed efficiente utilizzo di tutte le strutture. 

Considerazioni finali (il corsivo è finito: sono mie!)

Scrivere un programma per la sanità non è difficile (è buono anche quello dell’attuale governo nazionale). Il difficile è realizzarlo. Servono infatti: 

  1. dati sui fenomeni da governare;
  2. chiarezza tecnica sulle azioni necessarie per rendere concreti i principi;
  3. sistemi di monitoraggio dell’impatto delle azioni;
  4. dirigenti in grado si realizzare le azioni previste;
  5. una organizzazione che valorizzi tutte le competenze disponibili nel sistema;
  6. un piano che dia le priorità e fornisca tutti gli indirizzi necessari.

Se il programma scritto dalla Giunta per le Marche nel 2015 è così indietro vuol dire che questi punti non sono presidiati. Il 2019 comincia adesso e qualcosa ancora si può fare se …

 

Devi fare login per poter postare un commento
Leggi il commneto... The comment will be refreshed after 00:00.

il primo commento

Joomla SEF URLs by Artio