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… ho colto un passaggio che mi sembra valga la pena di riprendere ed approfondire.

Al quarto minuto e 35 secondi dell’intervista il Governatore Ceriscioli cita una preghiera che gli era stata rivolta il giorno prima dal Direttore Generale degli Ospedali Riuniti di Ancona (il Governatore ha utilizzato l’espressione “a mani giunte”) di potenziare i servizi sul territorio perché l’ospedale non riesce a dimettere. E usa questa preghiera per sottolineare quanto saranno utili in futuro i due ospedali di San Benedetto e Ascoli riconvertiti a strutture territoriali una volta che ci sarà il nuovo ospedale unico di Area Vasta.

 

 

E qui vengono spontanee una serie di domande: 

  1. prima di ricevere questa accorata richiesta il Governatore non si era accorto di quanto carenti fossero i servizi territoriali della Regione Marche?
  2. I 1200 operatori in più assunti dalle Aziende e i 200 milioni di investimenti (i due dati che sono il mantra regionale sulla sanità) sono finiti negli ospedali o nei servizi territoriali?
  3. già che ci siamo vogliamo ricordare che l’affannoso funzionamento dei Servizi di Pronto Soccorso ha le stesse cause delle difficoltà alla dimissione degli ospedali in cui questi servizi operano (se non riesci a far uscire non riesci a far entrare)?
  4. per risolvere questi problemi occorre aspettare gli ospedali unici e la riconversione degli ospedali che verranno unificati?
  5. non sarebbe magari meglio utilizzare i sistemi informativi regionali come fonte di informazioni sulle criticità al posto delle richieste “a mani giunte” delle Direzioni?

Confidiamo (in fondo anche questa è una sorta di preghiera) che il nuovo Piano Sociosanitario dia una risposta a queste domande. Presto però.

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