In un recente intervento (A chi appartiene il sistema sanitario) ho cercato di spiegare perché i cittadini hanno pieno diritto ad essere protagonisti del sistema sanitario: esso esiste solo per i loro bisogni di salute, con la tassazione diretta e indiretta lo finanziano (non è quindi affatto “gratuito”) e pertanto ne sono i proprietari.
Di conseguenza coloro che lo gestiscono sia sul piano amministrativo sia su quello tecnico, oltre a dover avere una adeguata professionalità documentata, debbono in ogni atto dimostrare la consapevolezza di tale realtà. Bandita quindi, come nella decrepita cultura paternalistica, alcuna gerarchia ed alcuna asimmetria informativa fra operatori della sanità e cittadini-pazienti. Ho anche illustrato, sebbene in modo sintetico come la letteratura e le esperienze internazionali e nazionali dimostrino la necessità di una collaborazione fra operatori e cittadini, il cui coinvolgimento attivo può rappresentare un valore aggiunto. Non solo per un perfino troppo ovvio obbligo di partecipazione, ma anche per raggiungere risultati migliori in termini di qualità dei servizi.
In questa occasione presento allora un esempio concreto di collaborazione che i Comitati di partecipazione dei cittadini dell’INRCA, dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ancona, dell’Area Vasta 2 hanno intrapreso: il “Progetto di Presa in carico post-dimissione”. Elaborato dai Comitati e proposto alle Direzioni aziendali, esso è stato approvato con “determine” formali e finalmente attivato dal giugno 2017. Obiettivi, modalità, tempi, verifiche sono illustrate nella Determina di adozione dell'AV 2 (analogo atto dell'INRCA e dell'AOU OORR di Ancona)
La durata prevista è di un anno. Ad esso partecipano volontari delle Associazioni e tecnici-professionisti designati dalle Aziende nello spirito di collaborazione e di rispetto reciproco che dovrebbe essere la norma e che nel caso in esame sta ad oggi ottimamente funzionando.
Dal Progetto deriverà davvero un miglioramento del difficile percorso post-dimissione dei pazienti?
Ovviamente un risultato positivo non è scontato. Potrà essere conseguito solo se non ci si limiterà ad una semplice formulazione scritta che rischia di rimanere, per quanto ben disegnata, inattuata, ma se essa sarà poi trasformata dai decisori in azioni concrete a beneficio dei cittadini. Ne riparleremo alla fine di giugno 2018.