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Le Marche stanno raccogliendo i frutti di un vecchio lavoro avviato nella seconda metà degli anni 2000 e continuato negli anni successivi che ha portato a recuperare attorno ai 6 milioni di euro l’anno a partire dal 2013 per l’assistenza data da alcune strutture riabilitative private accreditate delle Marche a pazienti disabili cronici provenienti a partire dagli anni 60 e ’70 da altre Regioni, pazienti successivamente divenuti cittadini marchigiani.

In pratica, la Regione Marche ha ottenuto dalla Conferenza Stato-Regioni che l’assistenza a questi pazienti (erogata in regime residenziale) venga attribuita, anche retroattivamente a partire dal 2013, alle Regioni di provenienza. Questa diversa e più corretta attribuzione dei costi per persone disabili che hanno “cambiato” Regione di residenza riguarda anche un numero limitato di pazienti marchigiani trasferitisi altrove, ma si tratta di numeri piccoli rispetto a quelli dei pazienti assistiti nelle Marche e provenienti da fuori Regione.

Già con il riparto del fondo 2018 le Marche, in base a documenti fatti circolare dalla stampa specializzata, dovrebbero recuperare circa 12,5 milioni di euro per gli anni 2013 e 2014 (più di 6 milioni l’euro per ciascun anno) attraverso i meccanismi di compensazione della mobilità. Per gli anni 2015-2017 sempre con la mobilità dovrebbero venire recuperati altri 15 milioni di euro almeno (ogni anno verosimilmente l’importo calerà per il decesso di alcuni pazienti o il loro trasferimento).  Dal 2018 dovrebbe iniziare la fatturazione diretta da parte della struttura marchigiana erogante alla ASL di residenza (trattandosi per lo più di Aziende di Regioni del sud ci saranno in alcuni casi problemi a “farsi pagare”). Quindi, già dal 2018 le Marche dovrebbero iniziare a recuperare  risorse da destinare magari a persone  residenti nelle Marche con problemi di disabilità o altri problemi sempre nell’area delle fragilità.

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