×

Messaggio

EU e-Privacy Directive

Questo sito utilizza cookies tecnici e sono inviati cookies di terze parti per gestire i login, la navigazione e altre funzioni. Cliccando 'Accetto' permetti l'uso dei cookie, cliccando 'Rifiuto' nessun cookies verrà installato, ma le funzionalità del sito saranno ridotte. Nell'informativa estesa puoi trovare ulteriori informazioni riguardo l'uso dei cookies di terze parti e la loro disabilitazione. Continuando nella navigazione accetti l'uso dei cookies.

Visualizza la ns. Informativa Estesa.

Visualizza la normativa europea sulla Privacy.

View GDPR Documents

Hai rifiutato i cookies. Questa decisione è reversibile.

Scrivi un commento
Print Friendly, PDF & Email

Ovviamente non conosco la risposta, ma posso dare una mano a chi abbia voglia di farsi una idea. Idea che mi farò io stesso scrivendo questo post. Un buon punto di partenza è la esperienza della Regione Toscana che ha costruito 4 ospedali contemporaneamente col project financing. Per aiutare la comprensione del problema utilizzerò il punto di vista sia dei “nemici” del project financing (il blog di Salute Internazionale) e sia quello di chi lo difende (la Regione Toscana ovviamente).

Partiamo da un post del 2015 di Salute Internazionale dal titolo significativo”Privatizzare gli ospedali? La via del project financing”. L’incipit del post dice già tutto (o quasi) sulla posizione dei “detrattori”del project financing: I servizi non sanitari diventano una gallina dalle uova d’oro per fare rientrare il privato dai costi sostenuti per la costruzione dell’ospedale. Di fatto l’ospedale viene gestito da un privato per un numero enorme di anni con costi di gestione per il socio pubblico che rischiano di essere insostenibili. Secondo la Corte dei Conti del Veneto il project financing non è adatto per gli ospedali. Dal punto di vista dei conti pubblici una vera e propria Caporetto.

Andiamo bene: il project financing come una Caporetto! Ma leggete il post per capire le argomentazioni dell’autore del suo autore (Luca Benci, giurista di Firenze). Prima di andare avanti vediamo cos’è il project financing aiutati proprio da un altro post di Salute Internazionale, questa volta del 2017 (titolo: Il project financing in Toscana. I conti non tornano): 

  • si caratterizza per un vero e proprio “partenariato” tra un soggetto pubblico (concedente) e uno privato (concessionario);
  • il punto centrale della complessa operazione è il finanziamento che il soggetto privato ottiene dal sistema creditizio e che utilizza per la costruzione dell’ospedale;
  • il soggetto privato (concessionario) ottiene per un periodo decisamente lungo (dai venti ai trenta anni) la gestione dei servizi “non sanitari” dell’ospedale;
  • alla fine del periodo la struttura diventa interamente pienamente nella governance pubblica.

Pare la classica cosa in cui vincono tutti (il famoso win win), ma in realtà non sembra che le cose vadano proprio così. Sulla vicenda degli ospedali della Toscana costruiti con questa modalità la Corte dei Conti ha scritto (la fonte è sempre il post del 2017 di Salute Internazionale):

La spesa iniziale dell’opera ammontava a  312,3 milioni circa, dei  quali 203,6 (cioè  circa  il  65%)  avrebbero dovuto essere  a  carico  delle  Asl.  In  realtà, il costo finale di quattro nuovi edifici  è salito del 21% a 379,6 milioni, ma  la  quota pubblica è cresciuta  proporzionalmente  assai   più   di  quella  a  carico   del  mercato,  situandosi  a  300 milioni, pari  all’80% dell’intera opera  e con un incremento del 47%  rispetto alla previsione iniziale.  Conseguentemente l’operazione di  finanziamento  appare, sotto questo profilo,  di non facile motivazione se non in   termini di esternalizzazione del debito.

Sempre dal post del 2017 riprendiamo questa parte: 

L’impegno finanziario della Regione è stato quindi dell’80% con un costo complessivo di 1,59 miliardi di euro. È possibile affermare, prosegue la Corte, che nella convenzione di project financingdella Regione Toscana si riscontra “una spiccata convenienza per il concessionario” (soggetto privato) facendo ricadere la gran parte dei rischi sul concedente (la stessa Regione). Il rischio di mercato è sbilanciato sulla parte pubblica e l’attività di controlli che doveva fare la Regione viene definita dai magistrati contabili “modesta”.

La Regione Toscana si è difesa in modo molto articolato come potete leggere qui con una nota del luglio 2017. Il 4 settembre esce però il già citato post di Salute Internazionale in cui si controbatte alle argomentazioni della Regione Toscana nel modo che segue:

 La Regione Toscana ha osservato che l’operazione è stata posta in essere prima dell’approvazione delle più severe norme europee Eurostat: la replica della Corte è stata lapidaria e afferma che tale giustificazione “nulla toglie alle  valutazioni in merito alla natura debitoria o no delle partite in essere”.

Nel 2016 anche l’ANAC (Autorità nazionale anticorruzione) era intervenuta denunciando l’utilizzo distorto di tali contratti che non trasferiscono il rischio dalla parte pubblica alla parte privata e la “traslazione nel futuro dell’onere finanziario dell’operazione”.

Che il project financing sia da maneggiare con cura lo dice anche l’esperienza dell’Ospedale di Mestre commentata da Sole 24ore Sanità. Del resto sulla rete si trovano altri post veramente inquietanti sui rischi del project financing, come quello dal titolo: “La truffa legalizzata del project financing. Il caso della sanità in Toscana”.

Nessuno a favore del project financing allora? Difficile trovare in rete contributi non dico entusiasti, ma almeno favorevoli. Magari è colpa mia che non sono stato capace di trovarli. Certo il tema è di quelli piuttosto delicati.

Proposta: ma perché non coinvolgere le competenze  presenti nelle nostre Università e nei nostri Istituti di Formazione e Ricerca (sto pensando all’ISTAO, ad esempio) per orientarsi prima possibile su questo difficile tema?

Per concludere ricorderei che se un ospedale proprio lo devi fare (quello dei criteri in base ai quali scegliere se fare un ospedale è un tema su cui non entro nel merito in questo post) e i soldi non ce li hai una qualche strada la devi prendere. Quella del project financing è una, ma la prenderei dopo avere verificato le altre possibili opzioni e scegliendo bene – se del caso -chi guida in quella strada.

Devi fare login per poter postare un commento
Leggi il commneto... The comment will be refreshed after 00:00.

il primo commento

Joomla SEF URLs by Artio