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Oggi la Legge Basaglia compie 40 anni.  In molti e molto autorevolmente oggi commentano la figura di Franco Basaglia, la storia dei manicomi, le novità della legge e quanto di quella legge ancora è rimasto incompiuto. Qui ci limitiamo a commentare il contesto politico-istituzionale in cui la legge fu approvata.

La legge 13 maggio 1978, n. 180, aveva un titolo  apparentemente neutro ("Accertamenti e trattamenti sanitari volontari e obbligatori", ma in realtà rivoluzionava -come tutti sanno – i modelli di assistenza psichiatrica in Italia. Invece, forse non tutti sanno (io ad esempio non lo sapevo) che  quella legge ha avuto vita breve. Dopo qualche mese è stata infatti per così dire soppiantata dall'istituzione del Servizio Sanitario Nazionale  con  Legge 23 dicembre 1978, n. 833, che riprendeva con qualche modifica gli articoli fondamentali della legge 180.

Perchè questa operazione? Il DPR 14 aprile 1978 prevedeva che si tenesse un referendum popolare per l'abrogazione degli articoli essenziali della precedente legge di settore n. 36, 1904,  e successivamente si approvasse la legge istitutiva del Servizio Sanitario Nazionale. Invece, per evitare il referendum, si stralciarono alcuni articoli da questa per approvare  la legge 13 maggio 1978.

Ci fu dunque una grande alleanza istituzionale per arrivare in quello straordinario (e terribile) 1978 alla Legge 180 e  alla 833 (oltre che alle 180, pure approvata nel maggio dello stesso anno).

Non sono così appassionato di politica da ricordarmi il clima  e il contesto di quegli anni. Comunque mi sono documentato.  Le tre leggi furono approvate con un governo monocolore democristiano (il quarto governo Andreotti), la cui nascita si intrecciò tragicamente con il rapimento prima e l’assassinio poi dell’onorevole Aldo Moro. La Legge 180 ebbe relatore lo psichiatra e politico democristiano Bruno Orsini, mentre in quel governo la ministra della sanità era l’onorevole Tina Anselmi, figura straordinaria cui sono particolarmente legato per una certa somiglianza fisica con mia mamma.

Tutto questo ci ricorda quanto fosse alta (almeno col senno di poi) allora e sia drasticamente scesa oggi la qualità della politica. E forse di questo abbassamento è un segno anche lo stato dei servizi di salute mentale in Italia, che trova nelle Marche una delle Regioni che meno investono sia in  termini di personale che di risorse (I Dipartimenti di Salute Mentale delle Marche: secondo i dati del Ministero poco personale e bassa spesa pro capite).

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