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Bellissimo evento ieri mattina ad Ancona, con una serie di relazioni -una più interessante dell’altra- e con tanti dati su dimensioni essenziali per indirizzare i servizi sanitari verso i bisogni della popolazione.  il primo dato positivo è nell'intestazione: Istituto Superiore di Sanità, Agenzia Regionale Sanitaria, Azienda Sanitaria Unica Regionale e Regione Marche insieme per conoscere.

I dati presentati evidenziano alcune problematiche generali ben riassunte nella seguente tabella:

 

Ciascuna di queste popolazioni rappresentano delle sfide per la capacità del sistema sanitario di definire strategie, prioritarie rispetto a tante altre cose..., e misurare i risultati di salute nel tempo. Centrale in questa attività è certamente la comunicazione per la promozione dei corretti stili di vita da parte di tutti gli attori del sistema, non solo sanitario.

Altro elemento ricorrente nelle diverse dimensioni esaminate è quello delle diseguaglianze: ovvero dell’impatto della dimensione relativa al livello di istruzione e allo stato socio-economico sulla salute della popolazione; esistono anche disomogeneità su base geografica tra le diverse Aree vaste.


Ma proviamo a sintetizzare i contenuti delle diverse relazioni (con scuse anticipate ai relatori e in attesa di poter pubblicare il link del documento integrale).

Nella prima relazione – Fabio Filippetti, Dirigente della PF Prevenzione e promozione della salute nei luoghi di vita e di lavoro dell’ARS Marche- si è inquadrato il ruolo dei diversi sistemi di sorveglianza epidemiologica per poter ricostruire una conoscenza complessiva della popolazione e si segnalato che il sistema PASSI compie nelle Marche 10 anni. Al centro il recente Decreto Ministeriale 3 marzo 2017: Identificazione dei sistemi di sorveglianza e dei registri di mortalita', di tumori e di altre patologie: si tratta di un atto rilevante perchè riconosce la centralità degli strumenti di conoscenza epidemiologica per la programmazione.

A seguire la relazione di Liliana Spazzafumo, Dirigente della Posizione di Funzione Flussi informativi e monitoraggio del sistema sanitario regionale – ARS Marche, che ha inquadrato il sistema PASSI e evidenziato la rilevanza per la conoscenza delle problematiche della popolazione. Il sistema si basa su interviste telefoniche per la raccolta di informazioni su alcune dimensioni rilevanti per la salute ed è legato al perseguimento di obiettivi definiti di miglioramento della salute dei cittadini. Importate è il confronto con gli obiettivi di miglioramento della salute dei cittadini.

La relazione di Cristina Mancini, UO Ambiente e salute – Osservatorio epidemiologico Area Vasta 2 – ASUR, ha descritto in dettaglio la storia dell’operatività del sistema (che nelle Marche è attivo da 10 anni e questa regione è stata tra le prime ad adottarlo in una dimensione regionale) evidenziando che si sono registrate delle problematiche nell’operatività con una riduzione del numero dei soggetti intervistati (1100 nel 2015 ridotti a 880 nel 2016!). Da segnalare l'uso che in passato la regione Marche ha fatto di PASSI per approfondire alcuni aspetti particolari: sicurezza sul lavoro e ambiente. Sono stati anche segnalati i dati pubblicati nell’ambito dei siti web delle diverse Aree Vaste.

Giuseppe Feliciangeli, Referente degli screening oncologici per la Regione Marche, ha illustrato lo stato delle attività di screening e evidenziato il numero elevatissimo di cittadini chiamati (oltre 400.000 inviti e 150.000 aderenti); il relatore ha segnalato anche la centralità del ruolo del medico di medicina generale per garantire un miglioramento dell’adesione e ha annunciato per il 2018 la modifica dello screening per il tumore della cervice con l’adozione per una parte della popolazione coinvolta della ricerca del virus HPV.  E' necessario porre attenzione alla necessità di agire per migliorare il dato dell’adesione che per alcuni screening è al di sotto degli obiettivi nazionali. Una significativa  preoccupazione riguarda coloro che effettuano le prestazioni dello screening al di fuori del sistema regionale (spontaneamente), poichè rischiano di non usufruire degli standard di qualità garantiti e di non essere inseriti in percorsi di presa in carico.
Dai dati presentanti si rilevava una disomogenità nell’attività di screening tra le diverse aree vaste.

Sulla problematica del diabete (Diabete: ancora buona la situazione marchigiana!) è intervenuta Marina Di Vincenzo evidenziando i dati positivi della Regione, evidenziando però come il 36% dei soggetti diabetici intervistati non conosca il valore della emoglobina glicosilata (che esprime il livello di controllo della glicemia raggiunto con il trattamento); altro dato preoccupante è rappresentato dalla quota di diabetici che non ha adottato una dieta corretta (6 su 10!) e riferisca una adeguata attività fisica (7 su 10!). Interessate è il dato presentato sulle diverse modalità di presa in carico: il 35,5% è seguito da un Centro diabetologico, il 31,1% dal medico di medicina generale e il 30,5 da entrambi. Sarebbe importate valutare i criteri secondo i quali avviene questa diversa modalità di gestione e soprattutto il monitoraggio degli indicatori sulla qualità del controllo glicemico raggiunto nei diversi sottogruppi (avendo ben presente la complessa letteratura sul rapporto tra controllo glicemico ed impatto sulla salute).

Positivi sono i dati in materia di rischio cardiovascolare (dato il rilevante impatto di questo ambito di patologia) relazionati da Rosanna Passatempo (UO epidemiologia, promozione della salute e comunicazione del rischio – AV 3 – ASUR): un positivo miglioramento delle indicazioni da parte dei medici di medicina generale sulla necessità di attenzione al consumo di sale. Preoccupante è il dato sui soggetti con tre o più fattori di rischio cardiovascolare: 38%! Migliorato rispetto al passato è il dato sull’attenzione alla misurazione periodica della pressione.

Marco Pompili, UO screening epidemiologia e promozione della salute – Area vasta 1 – ASUR, ha segnalto il dato rilevante della dispersione della popolazione nel territorio (maggiore rispetto alla media nazionale) e illustrato interessanti dati sule profonde modificazioni della demografia di questa regione: riduzione delle nascite (13.700 nati nel 2010 contro 11.000 nel 2016!), spostamento dell’età della prima gravidanza (da 28 anni, 2010, a 32, nel 2016), con un impatto sull’allontanamento dal mondo del lavoro delle donne , e il forte invecchiamento della popolazione (raddoppio degli over 85 anni). Sono stati illustrati i dati sulla popolazione immigrata: attualmente 136.000 persone (che per ora non gravano sui servizi sanitari per la fascia di età) e l’incremento degli immigrati irregolari (valutati sulla base delle domande di asilo).
Segnalo che molti dei dati sono anche disponibili su Urbistat.

La parola è quindi passata agli operatori che svolgono l’attività concreta di intervista (Antonella Guidi - Area e Elisabetta Branchesi - Area Vasta 2 e Sandra Emili - Area Vasta 5) che hanno segnalato le difficoltà nello svolgimento dell’attività sia per reperire i soggetti selezionati, sia per la natura delle domande poste (ad esempio consumo di alcool).
Purtroppo questa attività così rilevante corre il rischio di  restare marginale rispetto all’attività prevalente del servizio di assegnazione...

Sono stati quindi illustrati in tre relazioni (Marco Morbidoni, UO Ambiente e salute – Osservatorio epidemiologico Area vasta 2 – ASUR; Francesca Polverini, Osservatorio Epidemiologico ARS Marche e Federica Carfagnini, Scuola di specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva, Università Politecnica delle Marche) i dati preliminari del sistema PASSI d’Argento (relativo ad interviste nella fascia di età superiore a 64 anni con oltre 1400 interviste); tra i dati più significativi:

  • 19% si sente poco sicuro nel luogo dove vive;
  • 20% riferisce difficoltà all’accesso ai servizi (solo il 55% non ha problemi ad accedere al proprio medico di medicina generale);
  • 88% riferisce un buono stato di salute generale;
  • 19% evidenzia una condizione di isolamento sociale (non frequenta altre persone, non telefona a nessuno);
  • 40% si sente una risorsa per la collettività;
  • 11% vive da solo;
  • 64% ha un eccesso ponderale.

Rispetto allo stato di salute si evidenziano problemi di vista (importate per la qualità della vita e rischio di cadute...) e un forte ricorso a terapia farmacologiche: 86% ha usato almeno un farmaco nell’ultima settimana (68% usa da 1 a 3 farmaci e 32% più di 4 farmaci!): preoccupante è il dato dei soggetti la cui terapia non è stata rivalutata da un medico nell’ultimo mese: 38%.
Da segnalare la partecipazione dell'Area vasta 2 al progetto, finanziato dal Ministero della salute, Argentoattivo, che si inserisce all'interno del progetto dell'Organizzazione Mondiale della Sanità "Active Ageing".

L’incontro è stato chiuso da Giuliano Tagliavento, Referente regionale Sistemi di sorveglianza PASSI e PASSI argento (a lui va il merito dell'avvio del sistema nel 2007 nelle Marche), che ha sottolineato il valore dei dati illustrati nella loro lettura nel decennio di osservazione, del miglioramento di alcuni parametri come quello relativo all’azione dei medici di medicina generale nella promozione di stili di vita corretti. Inoltre ha rilevato l’importanza di condividere queste informazioni all’interno del mondo professionale e sottolineato l’attenzione ai dati relativi alle problematiche di equità. Infine ha rilevato il ruolo che questo tipo di strumenti sta svolgendo per l’analisi dell’impatto sulla salute dell’evento terremoto per poter porre in atto le misure correttive necessarie, sottolineando l'importante lavoro coordinato dall'Università di Camerino.


I dati presentati nel corso dell'incontro costituiscono una base solida per la definizione di programmi di azione che pongono al centro il bisogno misurato e obiettivato di salute della popolazione. Siamo costantemente subissati da richieste di valutazione dei servizi più disparati e anche insignificanti (qualsiasi APP poco dopo l'istallazione insiste per essere valutata!) e stupisce (ma forse non troppo: Clienti o clientes?) che uno strumento come questo non sia adeguatamente valorizzato dal livello più alto ed istituzionale del sistema sanitario (e su questo si percepiva l'amarezza di molti degli operatori presenti...). 

Beh, nel nostro piccolo: AUGURI PER I 10 ANNI DI PASSI E GRAZIE DAVVERO A TUTTI gli eroici pionieri del sistema PASSI Marche:

 

 

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