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Periodicamente vengono fuori considerazioni politiche sull’andamento della mobilità sanitaria che derivano da una lettura dei dati sbagliata o, meglio ancora, incomprensibilmente sbagliata.  I dati sulla mobilità vengono riportati in tabelle approvate dalla Conferenza dei Presidenti – Presidenti che le dovrebbero conoscere bene, si presume - e allora vederli mal riportati in Comunicati stampa della Regione ti fa  chiedere da cosa dipenda questa lettura sbagliata. Propendiamo per una causa legata alla troppo fretta di dire che i dati di mobilità dimostrano che le cose vanno meglio grazie agli investimenti fatti su tecnologie e personale. Anche se poi i dati dicono altro. E allora vediamoli questi dati (ufficiali, lo ricordo ancora). Io cercherò di aiutarne la comprensione, ma ci vuole un po’ di pazienza ed attenzione. Di solito, purtroppo, superiore a quelle richieste dalla lettura di un comunicato stampa.

Se questa pazienza non ce l'avete vi do subito il dato finale: nel 2017 il saldo negativo di mobilità effettivo a carico del Servizio Pubblico è aumentato nelle Marche di 6 milioni di euro rispetto al 2016.  Se invece avete un po' di pazienza e vi volete rendere conto di come si arrivi a questo dato mettetevi comodi e andate avanti. 

 

Partiamo, appunto, dal comunicato stampa della Regione dello scorso marzo 2019 in cui si afferma che: dall’inizio della legislatura abbiamo investito 200 milioni in macchinari all’avanguardia, abbiamo assunto 1200 professionisti per garantire un’assistenza di grande qualità in termini di attività, operatori messi in campo e tecnologie disponibili. Una operazione che ci ha permesso di ridurre anche la mobilità passiva. Non si sa a che anno si riferisca per questa considerazione sulla  mobilità. Non può essere certo per il 2018, anno per il quale non ci sono ancora dati disponibili (le Regioni, per chi conosce il mestiere, si scambiano i dati dell’anno precedente  entro il 15 maggio dell’anno successivo). Per cui a marzo al massimo la Regione poteva sapere che la mobilità attiva era aumentata (è un dato che ha in casa). Magari poteva sapere che era fortemente aumentata nel 2018 la produzione delle strutture pubbliche e private della Regione. Ma né un dato né l’altro ti dicono niente sulla mobilità passiva per la quale devi aspettare i dati delle altre Regioni che saranno disponibili tra qualche settimana.

La stessa cosa era successa l’anno scorso quando a luglio si gridò al miracolo dell’inversione di tendenza che ci sarebbe stata nel 2017 rispetto al 2016 nell’andamento del saldo di mobilità (e, cioè, della differenza tra mobilità attiva e mobilità passiva, saldo di solito negativo per la Regione Marche).  Commentammo quella esultanza con qualche scetticismo e oggi ci torniamo con qualche dato in più. Per dire che nel 2017 le cose sono in realtà peggiorate rispetto al 2016.

Prima di andare avanti come sempre (e un po’ antipaticamente) ricordiamo le regole del gioco della mobilità sanitaria: 

  1. nei flussi informativi sulla mobilità - utilizzati per aumentare il finanziamento delle Regioni con saldi attivi (più mobilità attiva che passiva) e per diminuire quello delle Regioni con un saldo negativo - si utilizzano fondamentalmente i dati sui ricoveri, sulle prestazioni ambulatoriali e sulla somministrazione diretta di farmaci. Chiamiamo questi flussi “flussi standard“e ricordiamoci che corrispondono a quasi il 100% del valore della mobilità sanitaria che le Regioni si scambiano;
  2. il valore del saldo generato dai flussi standard viene corretto in base al dato della mobilità attiva dei ricoveri dei privati: se aumenta troppo il valore della produzione in mobilità attiva dei privati viene abbattuta a favore delle Regioni che hanno subito questo incremento di produzione. Ne ho parlato talmente tante volte (peraltro, temo, inutilmente) che ho la nausea a ridescrivere nel dettaglio i motivi e le modalità di calcolo di questi abbattimenti) ;
  3. il saldo di mobilità corretto nel modo che ho descritto al punto precedente entra nel riparto del Fondo sanitario di due anni dopo. E così nel 2019 è stato utilizzato il saldo di mobilità del 2017;
  4. la mobilità attiva dei privati se la incassano loro e quindi se aumenta (abbattimenti a parte) sono loro a goderne.

Tutto chiaro?
Andiamo avanti guardando il riparto del fondo 2019 e ricostruiamo il saldo di mobilità effettivo del 2017 calcolato tenendo conto del saldo dei flussi standard corretto in base all’effetto degli abbattimenti sulla mobilità attiva dei privati. Faremo poi la stessa cosa con  il riparto 2018 che usa gli scambi di mobilità 2016.

Poi per confrontare i due anni calcoliamo  quanto va al privato in ciascun anno  in modo che calcoliamo il saldo netto per il Servizio Sanitario Regionale delle Marche Non puoi considerare tuoi i soldi loro). Adesso facciamo tutti questi calcoli tenendo presente che tutti i numeri che seguono sono in migliaia di euro.

Dati 2016: mobilità attiva 105.407; mobilità passiva 161.409; saldo attiva/passiva  - 56002; effetto abbattimento privati + 2.975 (ci abbiamo guadagnato dagli abbattimenti perché i nostri privati si sono contenuti e quelli delle altre Regioni no). Saldo finale:  -53.027.

Dati 2017: mobilità attiva 115.905; mobilità passiva 163.025; saldo attiva/passiva  - 47.120; effetto abbattimento privati – 4.946 (ci abbiamo rimesso perché nel 2017 i nostri privati si sono “scatenati” e quelli delle altre Regioni meno). Saldo finale: - 52.066.

Fin qui il saldo negativo sarebbe sceso nel 2017 rispetto al 2016 di circa un milione di euro  (961.000 per la precisione). Non è granchè, ma sarebbe una inversione di tendenza. Vediamo però di tenere conto di quanto l'incasso del privato è incrementato nel 2017 rispetto al 2016. Questo dato nelle fonti ufficiali c'è solo per i ricoveri, ma ci basta. La mobilità attiva del privato è passata da 37.375 (sempre in migliaia) euro del 2016 ai 44.314 del 2017 con un incremento di 6.939 (mila) euro.  Questo vuol dire che se teniamo conto dell'incremento dei ricavi dei privati (incremento che i privati si tengono ben stretto)  nel 2017 le Marche hanno avuto rispetto al 2016 un incremento del saldo negativo effettivo di mobilità a carico del Servizio Sanitario pubblico attorno ai 6 milioni di euro.

Vi ricordate del discorso dell'abbattimento di 5 milioni di euro a carico della mobilità attiva dei privati delle Marche? Qualora questo abbattimento fatto dalla Conferenza dei Presidenti venisse posto a carico dei privati, come per logica sarebbe giusto, allora avremmo quasi un pareggio tra 2016 e 2017 con la differenza (in peggio) di un solo milione di euro. Ma solo in questo caso e non pare che le cose stiano andando così. E poi, comunque la rigiri, non c'era motivo di gridare al miracolo sull'andamento 2017 della mobilità delle Marche. . 

Per il 2018 non si sa ancora nulla. Il  buon andamento della produzione di questo anno di Marche Nord cui spesso ci si riferisce nei comunicati stampa non equivale necessariamente ad un analogo buon andamento della produzione degli altri ospedali della Regione. E tantomeno equivale automaticamente ad una riduzione della mobilità negativa regionale.

Per cui una prima raccomandazione: aspettiamo prima di cantar vittoria e proclamare una inversione di tendenza nell’andamento della mobilità sanitaria!

Seconda raccomandazione: i dati sulla  mobilità studiamoli prima e usiamoli poi. Non viceversa.

Terza raccomandazione: con la analisi della mobilità ci vuole pazienza.

Quarta raccomandazione: la mobilità sanitaria si governa con gli accordi di confine (la Regione Marche   era stata pioniera in questo: dove sono finiti?)

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