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Nelle organizzazioni mantenere l'allineamento tra le diverse parti è uno dei punti di maggiore criticità e per questo assumono una valenza strategica i differenziali (per chi non avesse ricordi dell'esame per la patente, ricordo che il differenziale è un dispositivo che garantisce la possibilità di distribuire la spinta del motore in modo diverso tra le ruote: questo è essenziale per fare le curve senza andare dritti...).


La sanità è un mondo estremamente complesso nel quale operano settori che rispondono a bisogni di salute molto differenziati e quindi devono lavorare in modo del tutto diverso spesso su percorsi assistenziali relativi allo stesso utente. 

Quindi all'interno di un ospedale abbiamo il pronto soccorso che, come tutto il Dipartimento di emergenza urgenza (dall'emergenza territoriale alla rianimazione e cardiologia / UTIC gira nei propri processi su scale di minuti / ore e deve rapportarsi a reparti di degenza che girano invece a giorni (purtroppo troppe volte ancora in realtà a mattinate, col pomeriggio in cui è presente un solo medico che di fatto fa solo la guardia e questo rallenta enormemente i processi assistenziali riducendo l'uso razionale dei posti letto); a loro volta i reparti di degenza si rapportano con i servizi territoriali che governano i processi intorno alla cronicità e qui siamo quindi nella scala temporale delle settimane / mesi. 

Come si riesce a tenere insieme una organizzazione che gira con queste fortissime differenze di velocità?

Ecco quindi la centralità dei differenziali: se tra il pronto soccorso e i reparti si colloca una medicina d'urgenza questo modello organizzativo introduce un differenziale che permette di far funzionare i percorsi assistenziali, assicurando una risposta alle condizioni acute, abbinata ad una funzione di gestione dei posti letto (bed management). Così come avverrebbe se tra reparti ospedalieri e strutture territoriali si introducesse un differenziale costituito da una lungodegenza, infermiere case manager  e un geriatra (figure che possono essere sia ospedaliere o distrettuali, l'importante è che siano ...).

E' essenziale governare le differenze di velocità tra i diversi settori/livelli poiché queste ostacolano il dialogo e i percorsi assistenziali, e quindi gli esiti e la sicurezza delle cure; inoltre, la presenza dei problemi di sincronizzazione tra le diverse velocità è la causa prevalente del disagio di utenti e familiari nel percorso di cura in una patologia acuta (malcontento che poi sfocia in un contenzioso esasperato).

Tutto questo per dire che non si tratta di difendere gli ospedali, ma chiedere buoni ospedali; ma, come abbiamo detto molte volte, la dissociazione tra quello che fa bene alla nostra salute e quello che domina il dibattito pubblico sulla sanità e sulla salute è davvero abissale.

 

 

 

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