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L'ISTA ha pubblicato un rapporto che si propone di analizzare lo stato di salute della popolazione nelle regioni italiane e la sua evoluzione nell’arco del decennio 2005-2015:: "Si tratta di un periodo importante, in cui la crisi economica e le trasformazioni sociali da essa indotte hanno imposto importanti sfide alle politiche pubbliche, anche in presenza di un quadro demografico critico per l’invecchiamento della popolazione e l’immigrazione". Innanzitutto il link per scaricarlo: La salute delle regioni italiane: 2005 -2015.

Le Marche sono tra le regioni più longeve e per questo hanno registrato una minore variazione nel tempo: davvero grave resta la situazione della Campania (ma la cosa non sembra interessare a nessuno):

Diversa è la situazione per la speranza di vita in buona salute: i dati mostrano una positiva variazione nel tempo ma la nostra posizione in classifica scende di molto:

 Positivo è il dato della variazione nel numero di persone che dichiarano di avere 2 o più malattie croniche gravi con una foret riduzione tra i due periodi considerati:

Molto positivo è il dato sulla riduzione del sovrappeso: con una marcata dinamica positiva e tra i dati più bassi in Italia.

La mobilità ospedaliera come sappiamo è un problema del nostro sistema e registriamo un dato di incremento tra i due periodi considerati:

L'analisi dei ricoveri per malattia di Alzheimer e Parkinson registrano un valore elevato nella nostra regione rispetto alle altre. Ma da segnalare è il dato e il trend delle malattie del sistema nervoso e neurologiche negli ultra 70: 

La mortalità per accidenti, suicidi e altri traumatismi evidenzia un dato elevato di suicidi in rapporto alle altre realtà regionali, con un dato elevato di suicidi negli anziani:

Giudizio finale?

Siamo inseriti nel secondo gradino del podio (al primo Veneto e Trentiono Alto Adige): Discrete condizioni di salute e comportamenti a rischio.

"Il Gruppo 3 (giallo) “Discrete condizioni di salute e comportamenti a rischio” si riferisce a un gruppo che comprende la Sardegna più una buona parte dell’Italia centro settentrionale: Toscana, Umbria e Marche per il Centro, Piemonte, Lombardia, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Emilia-Romagna per il Nord. Con i buoni risultati raggiunti nella sopravvivenza in buona salute sia maschile (60,5 anni) che femminile (58,0 anni), confermata anche dall’elevata quota dei sopravviventi a 90 anni con bassi titoli di studio, il gruppo si colloca al secondo posto nella graduatoria della sopravvivenza rilevata nei diversi cluster.

La denominazione del cluster “Discrete condizioni di salute” è giustificata dai valori intermedi assunti dalla maggior parte degli indicatori di mortalità e di morbosità che descrivono e tipizzano il gruppo.

Nel complesso i dati della mortalità prematura sono fra i più confortanti. Infatti per una persona appartenente alla fascia di età 35-69 anni il rischio di morte determinato dalle cause più frequenti (“maggiori cause”) sfiora i 23 decessi ogni 10 mila residenti mila e al contempo l’indice APVP si attesta a 249 anni ogni 10 mila. Tuttavia emerge un aspetto di fragilità derivante dai più elevati tassi di mortalità per tumore negli adulti (18,5 per cento), secondi solo al Gruppo 1 mentre il ricorso alle cure ospedaliere per la medesima patologia (116,2 ogni 10 mila residenti) è fra le più contenute.

Risalta nel gruppo un quadro abbastanza rassicurante anche per quanto attiene le malattie neurologiche, dalle demenze e malattie del sistema nervoso degli anziani alle malattie psichiche, Alzheimer e Parkinson sia in termini di mortalità (42,7 ogni 10 mila) che in termini di ricorso alle cure ospedaliere (27,3 ogni 10 mila).

Fra i comportamenti a rischio per la salute emerge la notevole diffusione dall’abitudine al fumo presente quasi nel 21 per cento della popolazione.

Positivo anche il ricorso alle cure fuori regione che riguarda l’8,0 per cento dei ricoveri effettuati dai pazienti residenti".

 

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