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E’ appena uscita la tabella col riparto 2019 del Fondo Sanitario Nazionale approvata dalla Conferenza dei Presidenti delle Regioni e Province Autonome. Ancora una volta ringraziamo Quotidiano Sanità che tempestivamente la mette a disposizione. La Tabella è di impegnativa lettura, ma per oggi concentriamoci sulla terza colonna dalla destra dove è riportato il dato relativo all’abbattimento saldo ricoveri privati 2017 vs 2016. Cosa ci dice questo dato? Passo indietro …

In questo blog è stato più volte affrontato il tema degli abbattimenti che la Conferenza Stato Regioni fa sugli incrementi della produzione di ricoveri in mobilità attiva dei privati. Credo che l’ultimo post risalga all’agosto 2018 e avvertiva dei rischi che  al riguarda correva la Regione Marche. La questione è semplice: dal  momento che i privati per lungo tempo in Italia hanno considerato la mobilità attiva terra di conquista la Conferenza dei Presidenti da alcuni anni ha deciso di procedere d’ufficio ad abbattere in sede di riparto del Fondo gli eventuali incrementi di produzione del privato nei confronti dei residenti nelle altre regioni. Abbattimenti che sono saliti negli ultimi anni al 60%. Dal  momento che il riparto usa i dati della mobilità di due anni prima nel 2017 si sono usati i dati 2015, nel 2018 quelli del 2016  e nel 2019 … Bravi: quelli del 2017.

Fino all’anno scorso  le Marche con questo giochino degli abbattimenti ci hanno guadagnato recuperando nel riparto 2017 5,6 milioni di euro e quasi 3 nel 2018. Motivo: fino al 2016 la mobilità attiva dei privati è stata bassa a seguito di accordi regionali fortemente calmieranti. A fine 2016 sono stati fatti accordi con tutti i privati (case di cura multispecialistiche,  case di cura monospecialistiche, strutture di riabilitazione, strutture eroganti prestazioni in regime di day surgery) che hanno incrementato (a volte di molto) i tetti della produzione in mobilità attiva. Analoga scelta è stata fatta con Villa Montefeltro. Conseguenza? Tornate alla tabella…

Le Marche con la attività di ricovero 2017 in mobilità attiva dei privati subisce un abbattimento quasi 5 milioni (per la precisione 4.946.711) di euro. Pensate che è la Regione dopo la Lombardia che subisce il maggior abbattimento. Ed è una delle poche Regioni in rosso, e cioè sottoposta ad abbattimenti. Persino l’Emilia-Romagna “ci guadagna” avendo fatto evidentemente accordi con il proprio privato. Adesso si tratta di capire chi subisce gli effetti di questo abbattimento: la Regione che ha messo tetti in mobilità attiva alti o il privato che  sapeva che il rischio di un abbattimento d’ufficio era alto? O metà e metà?

Una cosa è certa: in sede programmatoria non puoi concedere troppi posti letto e troppo budget ai privati per lavorare in mobilità attiva (alta complessità a parte  e poi e poi …) perché le altre regioni non lo sopportano. E le strutture private delle Marche (specie alcune) hanno tanta mobilità attiva (in proporzione) e ci contano. Specie, ma non solo,  al sud della Regione.

E al nord delle Marche dove una casa di cura non c’è, ma è prevista? In termini di posti letto può essere “fatta”, ma una cosa è certa: deve contare su un budget solo regionale, perché tutta la attività in mobilità attiva con questi chiari di luna nasce già abbattuta (a regole di oggi) del 60%. Basta saperlo, fare i conti e (ri)decidere.

Di tutto questo nel Piano: rigorosamente niente. Pensare che le questioni aperte sui privati che operano in regime di ricovero sono tante. Molti dei loro posti letto sono usati per prestazioni in mobilità attiva che le altre Regioni (penso all'Abruzzo che ha appena cambiato governo) contesteranno. Ma senza quei posti letto e quella attività le strutture private (specie alcune) entrerebbero in sofferenza.

Questo post meriterebbe una risposta da parte della Regione e per questo suggerisco le seguenti domande:

  1. a quali strutture va fatto risalire il così forte incremento di ricoveri in mobilità attiva nel 2017 rispetto al 2016? Se l'abbattimento è stato del 60% l'incremento complessivo  dei privati è stato di 8,3 milioni di euro (una enormità per una Regione come le Marche). C'è forse qualche spiegazione che mi sfugge;
  2. sulle tasche di chi ricadrà questo abbattimento?
  3. cos'è successo nel 2018 (i dati la Regione li ha)?
  4. cosa prevederanno in futuro gli accordi con i privati che sono appena scaduti?
  5. come regolarsi se l'Abruzzo chiederà un accordo di confine restrittivo  com'è suo diritto fare?
  6. la futura Casa di Cura di Fano "regge" senza mobilità attiva?
  7. accordi di confine ben fatti possono aiutare il sistema marchigiano privati compresi?

 

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