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Con la DGR 872/2019 del 15 luglio la Regione ha pubblicato la Relazione sulla Performance 2018. Come noto la Relazione sulla Performance viene predisposta in applicazione della Legge Brunetta del 2009 e chiude il cerchio del ciclo annuale della performance che inizia con il Piano della Performance che dovrebbe uscire entro il 31 gennaio di ogni anno. Con il Piano ogni ente pubblico assegna gli obiettivi annuali ai propri dirigenti e servizi e con la Relazione viene valutato il loro raggiungimento. Avevo già avuto modo di commentare la Relazione sulla Performance 2017  e adesso analizzo quella del 2018 che presenta per chi si occupa di sanità un elemento di grande interesse: Servizio Sanità e Agenzia Regionale Sanitaria (ARS) vengono valutati con riferimento al “elaborare il nuovo Piano Socio Sanitario 2018-2020”, tema che mi appassiona.

Dico subito, per non tenervi in apprensione proprio oggi che è domenica, che la Regione si dà 100/100. La mia (ma non solo mia) analisi del Piano era stata piuttosto severa, ma dal momento che un po’ di modestia non fa mai male ho voluto vedere da tecnico i criteri con cui si è arrivati ad una valutazione di totale soddisfazione rispetto ad un obiettivo così impegnativo e sfidante.

Nella Relazione si ricostruisce il percorso del Piano e vengono allegate alcune slide, ma non si illustra il criterio di calcolo del livello di raggiungimento dell’obiettivo. Sono andato a vedere allora il Piano della Performance 2018-2020 che contiene assieme all’obiettivo anche i criteri di valutazione. Di Piani della Performance 2018-2020 ce ne sono due: un primo del 5 febbraio 2018 (DGR 102/2018) ed un secondo, che aggiorna il primo, del 19 novembre 2018 (DGR 1559/2018).

 Il primo, di febbraio,  prevede due criteri:

  1. la realizzazione del 100% degli incontri con le organizzazioni sindacali e altri stakeholders (entro il 31/03/2018);
  2. la predisposizione della prima stesura del documento entro il 30/06/2018.

Il secondo Piano (di novembre) sposta – con molto ritardo - le due scadenze rispettivamente al 30 novembre ed al 31 dicembre e aggiunge un terzo obiettivo: la raccolta del 100% delle schede entro il 30 settembre.

La valutazione di 100/100 deriva dunque dal rispetto di questi ultimi 3 criteri: la raccolta delle schede, gli incontri con gli stakeholders e la predisposizione del documento. Vediamoli uno alla volta: 

  1. raccolta del 100% delle schede: una percentuale si calcola rispetto ad un valore atteso e cioè rispetto ad un numero di schede predefinito, schede che dovrebbero essere definite a loro volta quanto a caratteristiche “attese” (contenuto, valutazione di impatto economico, dati a supporto, ecc). Nel Piano, anzi nei due Piani, della Performance non c’è nulla sul numero e sui requisiti delle schede per cui anche due schede comunque redatte potevano costituire teoricamente un 100%. Certo le schede sono state molto più numerose, ma redatte in modo molto diverso, spesso prive di elementi a supporto, sbilanciate in alcune aree e totalmente assenti in altre;
  2. incontri con il 100% degli stakeholders: anche qui una percentuale si calcola rispetto ad un valore atteso e cioè rispetto ad un numero di incontri predefinito, incontri che dovrebbero essere definiti a loro volta quanto a caratteristiche “attese” (effettivo utilizzo delle indicazioni ricevute, materiale fornito a supporto  del confronto, ecc). I due Piani della Performance nulla dicono al riguardo del numero e dei requisiti degli incontri con gli stakeholders. Non risulta a me che gli incontri, certo quantitativamente numerosi,  siano stati di soddisfazione per gli stakeholder, sindacati in primis ritenuti pure interlocutori così importanti da essere gli unici esplicitamente nominati nei criteri di calcolo dell’indicatore;
  3. predisposizione del documento: un documento come una Proposta di Piano Socio Sanitario dovrebbe essere valutato non solo in base ai tempi di predisposizione, ma anche in riferimento a dei criteri di valutazione dei suoi contenuti. Su questo nei due Piani della Performance non c’è nulla. Invece, ad esempio, il Piano andava verificato quanto a: 
  • qualità e quantità dei dati e dei documenti a supporto delle analisi e delle scelte;
  • chiarezza nella identificazione delle criticità del Servizio Sanitario Regionale e delle relative cause;
  • chiarezza nella identificazione delle azioni correttive da intraprendere per la gestione delle criticità sia in termini di responsabilità (chi fa), che di natura delle attività da mettere in campo (cosa fare) e di risorse necessarie per renderle operative;
  • chiara visione delle modalità con cui procedere alla gestione del principale nodo di sistema: lo spostamento di risorse dal livello ospedaliero a quello territoriale;
  • stato di avanzamento del sistema informativo a supporto delle scelte e delle verifiche;
  • livello di condivisione del percorso di costruzione del documento.

Valutazione tecnica di sintesi della (auto)valutazione regionale della performance nella predisposizione del Piano Socio Sanitario 2018-2020: la valutazione non è stata condotta con modalità  adeguate o con modalità adeguatamente descritte. Data la rilevanza del tema in questo secondo caso un addendum si renderebbe opportuno.

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