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La campagna elettorale invece di essere un momento per avere chiarezza, grazie al confronto esplicito di programmi e visioni, è mai come oggi un momento di massima confusione per un continuo rilancio da parte di alcuni (certo di troppi) di promesse insostenibili. 

Ma come per affrontare una strada con la nebbia abbiamo un valido aiuto dai catarifrangenti (delineatori di margine, in gergo tecnico) ai due lati del percorso per evitare di sbandare, così la lettura del Quarto Rapporto su "Il Bilancio del Sistema Previdenziale italiano - Andamenti finanziari e demografici delle pensioni e dell'assistenza per l'anno 2015" rappresenta coi suoi numeri un elemento di chiarezza sulla effettiva situazione del Paese. Numeri che interessano molto la sanità condizionando di fatto la sua sostenibilità. 

Pur consigliando a tutti la lettura integrale della sintesi e conclusioni del rapporto estrapoliamo alcuni dati rilevanti:

1. il bilancio statale con la rappresentazioni delle diverse voci che compongono la spesa per prestazioni sociali è il seguente:

2. si registra un dato superiore alla media europea della spesa per la protezione sociale:

3. vi è una enorme spesa annuale per il pagamento degli interessi sul debito pubblico: 70 miliardi di € (basta confrontare col fatto che la sanità ne cosa poco più di 110...);

4. si registra un serissimo problema del mancato pagamento delle tasse, che rende questo sistema insostenibile: "Nel dettaglio, dei 60.795.612 cittadini residenti al 31/12/2014 (12.994 in più rispetto al 2013) quelli che hanno presentato la dichiarazione dei redditi sono 40.716.548 (273.019 in meno rispetto al 2013 e 697.606 in meno sul 2012); di questi quelli che pagano almeno un euro di tasse sono solo 30,7 milioni".

La celebre definizione dello Stato di Bastiat in Italia rischia di realizzarsi:

Lo Stato
è la grande finzione
attraverso la quale tutti
cercano di vivere alle spalle di tutti gli altri.

Non resta che dare di nuovo la voce a Battiato:

 

 

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