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Sono appena state approvate dai Governatori alcune tabelle sull’impatto dei dati di mobilità sanitaria sul finanziamento 2018 delle Regioni. Nel caso della Regione Marche la partita 2018 della mobilità porta ad un saldo negativo (e quindi ad una perdita) di quasi 70 milioni di euro (per la precisione 69.905.715,  dati dalla differenza tra crediti pari a 113.005.923 euro e debiti pari a 182.911.638 euro).

In pratica, al finanziamento per così dire di spettanza della Regione per l’anno 2018 verranno tolti 70 milioni. In questo dato confluiscono anche una serie di partite pregresse relative agli anni 2013-2016 oltre agli effetti di alcune misure prese d’imperio dai presidenti come l’abbattimento dell’ aumento della  produzione in mobilità attiva dei privati rispetto all’anno precedente (quella in aumento del 2016 è stata abbattuta del 60% con riferimento alla produzione in mobilità attiva 2015). La Regione Marche, che subisce molta attività in mobilità passiva da parte delle strutture private delle altre Regioni, riceve un certo beneficio da questi abbattimenti.

In  larga misura quei 70 milioni di euro sono comunque dovuti al saldo negativo 2016 che si aggira attorno ai 56 milioni di euro. Purtroppo per saperne di più e per ragionare sulla natura e sui determinanti dei flussi di mobilità della Regione Marche bisognerebbe disporre dei dati che la Regione non mette a disposizione. Sugli aspetti tecnici relativi alla interpretazione dei dati di mobilità  si rimanda al precedente articolo (fra l’altro il primo del blog: Cominciamo da un argomento a piacere: le Marche e la mobilità sanitaria ). Quanto ai dati 2016 uscì già un primo commento nel blog nel dicembre 2017 (Mobilità passiva: nel 2016 è ancora aumentata!).

Sul fenomeno della mobilità sanitaria continuano a mancare da parte della Regione sia la pubblicazione dei dati che le Regioni si scambiano annualmente che, soprattutto, le analisi necessarie a pianificare interventi di progressivo contenimento del fenomeno. E’ facile prevedere che quando queste analisi verranno finalmente prodotte (il percorso del Piano lo richiederà) saranno inevitabilmente  carenti vista la disabitudine all’approfondimento del fenomeno. E di questo daremo puntuale conto.

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