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Sono in pensione, ho abbastanza tempo a disposizione, sono abituato a navigare nei siti istituzionali (e non) che si occupano di sanità e -nonostante tutto questo – io non ho capito quasi niente della programmazione dei nuovi ospedali della Regione Marche, soprattutto di quelli cosiddetti unici, cioè quelli che dovrebbero comportare la contestuale chiusura di altri ospedali che nel nuovo dovrebbero confluire con i propri posti letto. Ho fatto un ultimo tentativo e adesso ve lo racconto.

I nuovi Ospedali Unici nella proposta di Piano

Ecco il punto del nuovo Piano Socio-sanitario (la DGR 81 del 28 gennaio 2019) che parla degli Ospedali Unici.

Lo sviluppo della rete ospedaliera marchigiana prevede inoltre la costruzione di nuove strutture ospedaliere (Nuovo Ospedale Materno-Infantile-Salesi di Ancona, Ospedale Unico Marche Nord, Ospedale Unico Ancona sud  INRCA Ancona-Osimo, Nuovo Ospedale Fermo, Ospedale Unico Area Vasta 3, Ospedale Unico Area 5) che rappresenteranno, per la dotazione di risorse strumentali e professionali, nodi ancor più qualificati per l'assistenza ospedaliera nelle aree geografiche di competenza, in sostituzione dei nosocomi già presenti, che verranno riconvertiti in strutture territoriali per la garanzia della continuità assistenziale. Tale riorganizzazione consentirà di ottimizzare i percorsi assistenziali e organizzativi, oltre che garantire un efficientamento delle risorse economiche e una maggiore qualificazione del personale sanitario.

Riscriviamo il punto in grassetto: i nuovi ospedali sostituiranno quelli già presenti che verranno riconvertiti in strutture territoriali. E quindi prima o poi dovrebbe succedere che: 

  1. col nuovo ospedale dell’area a sud di Ancona dovrebbero chiudere gli ospedali di Osimo e INRCA di Ancona;
  2. con la nuova sede di Marche Nord dovrebbero chiudere gli ospedali di Pesaro e Fano;
  3. con la nuova struttura dell’Area Vasta 3 dovrebbero chiudere gli ospedali di Civitanova Marche e di Macerata;
  4. con la nuova struttura dell’Area Vasta 5 dovrebbero chiudere gli ospedali di San Benedetto e di Ascoli Piceno.

Ma è davvero così? 

Purtroppo mancano quasi sempre atti deliberativi (o atti equivalenti) che in modo chiaro descrivano il percorso complessivo che porterà verso i nuovi ospedali  e la situazione prevista per “i nosocomi già presenti” che secondo il Piano “verranno riconvertiti in strutture territoriali”. Proviamo a farci una idea attraverso i comunicati stampa e gli articoli di giornale che in questo strano mondo della sanità marchigiana sono la principale fonte di informazioni sulla “Immobiliare Marche Hospitals ” che - almeno sulla carta – è estremamente attiva.

Cominciamo da Marche Nord

Per l’Ospedale Unico Marche Nord, in un comunicato stampa della Regione del 24 aprile 2018 si parla di un accordo col Comune di Fano circa le sorti dell’ospedale di Fano una volta completato il nuovo ospedale unico Marche Nord. Nel comunicato di dice che: l’ospedale Santa Croce di Fano continuerà ad essere uno stabilimento dell’Azienda Ospedali Riuniti Marche Nord e a svolgere funzioni sanitarie integrate con la nuova struttura e la restante rete, in grado di erogare attività soprattutto di tipo chirurgico. Che vorrà dire?

In questo caso ci aiuta una delibera.  ll giorno prima del comunicato ne era stata approvata una (la DGR 523/2018) in cui veniva formalizzato in accordo con Comune di Fano che prevedeva per l’ospedale di Fano quanto segue (in grassetto le funzioni ospedaliere che rimarrebbero):

Dopo la realizzazione del nuovo ospedale dell'Azienda Ospedaliera Riuniti Marche Nord, l'Ospedale Santa Croce di Fano sarà uno stabilimento dell'Azienda "Ospedali Riuniti Marche Nord" e continuerà a svolgere funzioni sanitarie integrate con il nuovo stabilimento e con la restante rete. Verranno erogate prestazioni di specialistica e diagnostica di alto livello. Saranno inseriti, in tale struttura, il Pronto Soccorso (con accettazione di tutti i codice colore), la Postazione dell'emergenza territoriale (Potes), i reparti di Chirurgia, Medicina, Ortopedia, la terapia Intensiva (rianimazione) e Medicina di urgenza H24 (MURG). Presso lo stabilimento si svolgeranno funzioni di stabilizzazione e cura ed eventualmente centralizzazione per le patologie che richiedono specifici interventi, secondo le modalità definite nelle reti cliniche con modello Hub & Spoke in coerenza con il DM 70/2015. Saranno inserite attività chirurgiche specialistiche programmate (breast unit). Sarà previsto il servizio dialisi e sarà organizzato anche un DH oncologico in quanto presente il servizio di anestesia a tutela e garanzia di eventuali complicanze. Nell'Ospedale saranno garantite attività di diagnostica per immagini (TAC, RMN, RX, Ecografia ecc,) a supporto del Pronto Soccorso per i pazienti interni e esterni, la specialistica ambulatoriale compresa la chirurgia ambulatoriale e il Day Surgery e la diagnostica di laboratorio nelle modalità previste dalla specifica rete. La neuropsichiatria infantile gestita presso lo stabilimento avrà carattere di tipo territoriale si integrerà con l'attività ospedaliera nella logica della rete regionale. Saranno presenti anche lungodegenza post-acuzie e riabilitazione.

Dichiarazioni e delibera mai smentiti e quindi l’Ospedale di Fano rimarrebbe.

L’Ospedale Unico dell’Area Vasta 3

In un comunicato stampa del 20 ottobre 2017 leggiamo: Il riassetto complessivo della sanità per acuti dell’Area vasta 3 prevede la permanenza di San Severino, Camerino per la montagna, di Civitanova Marche per la costa, con il mantenimento del pronto soccorso e livelli  essenziali. Siamo perfettamente dentro le linee del Dm 70 del 2015. Avremo anche l’elisoccorso, con investimenti per la realizzazione delle piazzole di atterraggio, così da portare capillare assistenza d’urgenza in ogni parte del territorio. Senza necessariamente dover arrivare a Torrette. Civitanova sarà presidio ospedaliero di base a tutti gli effetti, con servizi di emergenza stabilizzazione, centralizzazione, residenza sanitaria assistenziale, pronto soccorso con medicina e chirurgia d’urgenza H24, diagnostica di primo livello per immagini, prestazioni di specialistica ambulatoriale, compresa la chirurgia ambulatoriale e il day surgey, diagnostica di laboratorio.

Dichiarazioni mai smentite e quindi l’ospedale di Civitanova Marche rimarrebbe, oltre a San Severino,Camerino (lascio la virgola del comunicato che non oso interpretare).

L’Ospedale Unico dell’Area Vasta 5

In una intervista (esclusiva!) al Governatore del 16 novembre 2018 si lascia intendere che l’Ospedale Unico lo vogliono i sindaci perché per la Regione nell’Area Vasta ce ne potrebbero benissimo stare due. Nell’intervista con tanto di video si dice:  L’importante è sapere che si può avere un solo ospedale di Primo Livello: questo resta l’obiettivo. Poi, come accaduto ad esempio in altre località, come Macerata e Civitanova, dopo aver scelto Macerata come ospedale di Primo Livello si è deciso di mantenere Civitanova come ospedale di BaseIncredulo l’intervistatore chiede se davvero le cose stiano così. E il Governatore conferma e ribadisce: L’importante è aver chiaro di Ospedale di Primo Livello se ne può avere uno solo. Questo è molto importante: quindi l’ospedale unico di Primo Livello resta l’obiettivo. Poi come accaduto ad esempio in altre località, come Macerata e Civitanova, dopo aver fatto la scelta su Macerata come ospedale di Primo Livello Civitanova rimarrà come ospedale di base, ovvero un Pronto Soccorso con gli annessi minimi per poterlo far funzionare. L’importante è che non si faccia confusione sui livelli di questi due ospedali.

Dichiarazioni mai smentite e quindi l’Ospedale Unico dell’Area Vasta 5 potrebbe non essere unico. Vedano i Sindaci …

L’Ospedale Unico INRCA-Osimo

Su questo non ci sarebbero dubbi (ma un po’ di prudenza a questo punto non guasta), ma solo certezze. Anche quelle sui tempi di realizzazione. In un comunicato stampa del 20 luglio 2017 si azzarda: Il nuovo contratto sottoscritto con l’azienda CMC, i lavori dureranno 870 giorni, dunque gennaio 2020. Tempi che nemmeno i ragazzi cinesi del personaggio di Crozza riuscirebbero a rispettare …

Conclusioni

Gli Ospedali Unici del Piano sono in realtà per la Regione Marche Ospedali quasi-Unici o meglio sono (o sarebbero) Ospedali Unici di Primo Livello. Personalmente ritengo da un punto di vista tecnico sbagliato affrontare con tanta leggerezza una questione così importante. Giocare con le parole (Ospedali Unici che magari non saranno proprio Unici) quando la ridondante rete ospedaliera delle Marche è in previsione del piano ferie 2019 già in crisi e a causa di questa ridondanza i servizi territoriali sono cronicamente carenti è davvero una grave responsabilità. Sia tecnica (e di questo sono sicuro) che politica (ma su questo altri potranno esprimersi più compiutamente e qualcuno magari lo ha già fatto ieri).

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