"Il tabacco provoca più decessi di alcol, AIDS, droghe, incidenti stradali, omicidi e suicidi messi insieme. L’epidemia di consumo del tabacco è una delle più grandi sfide di sanità pubblica della storia. L’OMS ha definito il fumo di tabacco come "la più grande minaccia per la salute nella Regione Europea" - Ministero della salute.

"L'assunzione costante e prolungata di tabacco è in grado di incidere sulla durata della vita media oltre che sulla qualità della stessa: 20 sigarette al giorno riducono di circa 4,6 anni la vita media di un giovane che inizia a fumare a 25 anni. Ovvero per ogni settimana di fumo si perde un giorno di vita. Si stima che di 1.000 maschi adulti che fumano uno morirà di morte violenta, sei moriranno per incidente stradale, 250 saranno uccisi dal tabacco per patologie ad esso correlate" - Ministero della Salute.

Il Ministero stima in oltre 85.000 i decessi tabacco correlati in Italia ogni anno: una proiezione sulla popolazione marchigiana porta ad una stima di  1700 decessi l'anno.

Il dato complessivo sulla prevalenza dei fumatori nelle Marche è inferiore al dato nazionale, con un dato leggermente superiore alla media si ex fumatori - ISTAT, 2016.

I dati della rilevazione PASSI evidenziano quanto segue:

Preoccupante è il dato relativo al fumo per fascia di età, ma soprattutto l'esistenza di differenze di prevalenza sulla base delle variabili socio economiche: senza una azione mirata sulla popolazione più a rischio si mantengono le diseguaglianze per l'aspettativa di vita per ragioni socio economiche.

I dati per ambito territoriale evidenziano delle differenze nella percentuale di fumatori, con un lieve miglioramento nel tempo della prevalenza negli ambiti territoriali con valori già più bassi – MeS, 2016

I dati relativi al contrasto al fumo non sono positivi a partire dalla situazione delle Marche sui Centri antifumo (basta confrontare le Marche con Regioni con una  popolazione analoga...) - Istituto Superiore di Sanità, 2017

L'attenzione degli operatori sanitari nel rilevare l'abitudine tabagica appare pure  insufficiente - PASSI 2013-16:

 Il dato di attenzione degli operatori sanitari non è omogeneo tra le diverse Aree vasta (da pessimo nell'Area Vasta 1 - Pesaro Urbino a buono in Area Vasta 3 - Macerata) - MeS, 2016.

Purtroppo la distanza temporale tra il fumare e l'evidenza dei danni alla salute, oltre che la difficoltà di collegare il danno ad alcuni organi con l'abitudine di fumare (ad esempio cuore e vescica) rende il fumo di sigaretta una abitudine socialmente tollerata, nonostante la spinta delle leggi antifumo. Difficilmente si riconosce nell'amico che accende una sigaretta una persona che corre un rischio come se stesse per attraversare una strada senza guardare, eppure dovremmo costringerci tutti, con gli occhi dell'epidemiologia e non con quelli della visione ordinaria, a vivere il fumo di una persona cara con la stessa ansia e preoccupazione.

Per essere la principale sfida di sanità pubblica del nostro presente non sembra al centro dell'attenzione del nostro sistema sanitario.

Per chi ricorda il grande attore Yul Brynner, segnaliamo il suo appello diffuso dopo la sua morte per un tumore ai polmoni:

Now that I'm gone I tell you: don't smoke. Whatever you do, just don't smoke

Resta difficile Schivare  l’invisibile e superare l’esistente…