L'Istat ha reso disponbile on line il nuovo rapporto BES 2017 (Benessere Equo e Sostenibile in Italia): "un quadro integrato dei principali fenomeni economici, sociali e ambientali che caratterizzano il nostro Paese, attraverso l’analisi di un ampio set di indicatori suddivisi in 12 domini".
I numeri su cui ragionare sono tanti. Cominciamo dalla speranza di vita. Ci sono due indicatori: speranza di vita tout court senza ulteriori specificazioni (e qui andiamo bene) e speranza vita senza limitazioni (e qui andiamo meno bene). Il grafico che segue al riguardo è esplicito. Quindi se l'ecologia (nella sua accezione più ampia comprensiva degli stili di vita, degli ambienti, della sanità e di molto altro) del nostro paese ci fa vivere di più, non ci fa però vivere meglio. Su come si possa intervenire su questo occorrerebbe riflettere per poi decidere ed agire.
Lo stesso tipo di indicatori lo troviamo anche in un'altra Tabella del rapporto BES dell'ISTAT. E anche qui parlando questa volta delle Marche si osserva un analogo fenomeno: speranza di vita tra le più lunghe e speranza di vita in buona salute tra le più "corte" in Italia. Questi indicatori vanno interpretati, ma non possono essere "lasciati lì" senza spiegazioni.
Mentre il CREA Sanita' ha pubblicato il rapporto 2017. Sempre letti dalle Marche i dati offrono diversi spunti. Uno ci fa molto piacere: la quota di disagio economico nelle Marche risulta al CREA come la più bassa d'Italia.
Ancora una volta ci chiediamo: ma perchè non si fa un consorzio di centri che supporti la Regione Marche nel fare in modo organico un approfondimento di tutto quello che i numeri ci potrebbero dire?