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Articoli, commenti, riflessioni, basate sui dati, sulla realtà del sistema sanitario marchigiano

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Riassunto per farsi una idea

E’ uscito il nuovo Piano Regionale per il Governo dei Tempi di Attesa (DGR 640/18) per le prestazioni di Specialistica Ambulatoriale e Diagnostica (PRGLA). E’ un atto complesso sia per lunghezza che per glossario  tanto che rischia di essere letto con attenzione solo da pochi diretti interessati. Ambiziosamente cercheremo di farne una lettura che aiuti tutti a capire cosa c’è di nuovo e  cosa c’è di critico in questo Piano che affronta una delle priorità percepite di sistema: i tempi di attesa. E quindi chi non c’ha le idee chiare sul tormentone delle liste di attesa magari al termine della lettura ne saprà un po’ di più.

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Questa (l)ode è scherzosa e mirata: riguarda quelli che stanno andando in pensione questi mesi e si sono iscritti all’Università all’inizio dei ruggenti anni ’70. Come il mio amico Alberto, che stasera festeggia con quasi cento persone la fine della sua vita professionale pubblica spesa nello stesso reparto e nello stesso ospedale. O come Riccardo, che se non lo nomino mi toglie il saluto.  E molti altri/e molto vicini/e a me. Alcune delle cose che seguono riguardano solo alcuni e l’elenco che sta per cominciare si può allungare di molto. Anzi aspetto proposte …

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Dalla DGR 1289/2017:

Gli Enti del SSR adottano entro il mese di febbraio di ogni anno il piano di fabbisogno triennale di personale ed il piano occupazionale annuale e lo inviano al Servizio Sanità per il previsto controllo ai sensi del!'mi. 28 della L.R. n. 26/96. Il piano del fabbisogno contiene l'indicazione della dotazione organica e la sua eventuale rimodulazione ad invarianza di costi. Il piano occupazionale deve indicare i posti da ricoprire, distinti per profilo professionale e disciplina e va integrato con apposito allegato che evidenzi le procedure da avviare con priorità alta (da 0 a 3 mesi), con priorità media (da 3 a 6 mesi) e con priorità bassa (da 6 a 9 mesi).

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Cosa sia, cosa abbia rappresentato e  cosa rappresenti tuttora la Dichiarazione di Alma Ata, lo riprendiamo dal sito di Salute Internazionale che ha appena pubblicato un post al riguardo che cita uno dei suoi primi post pubblicato in occasione dei primi 30 anni della dichiarazione:  30 (che sono diventati 40)  anni fa sullo sfondo della guerra fredda, 134 Stati membri dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), 67 agenzie internazionali e diverse organizzazioni non governative, riuniti nella conferenza tenutasi ad Alma-Ata, raggiunsero un accordo epocale: adottare la primary health care come prospettiva di riferimento per raggiungere “la salute per tutti” nell’anno 2000.