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L’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica Fondata nel 2002 da Luca Coscioni, un economista affetto da sclerosi laterale amiotrofica scomparso nel 2006, è un’associazione no profit di promozione sociale. Tra le sue priorità l’affermazione delle libertà civili e i diritti umani, in particolare quello alla scienza, l’assistenza personale autogestita, l’abbattimento della barriere architettoniche, le scelte di fine vita, la ricerca sugli embrioni, l’accesso alla procreazione medicalmente assistita, la legalizzazione dell’eutanasia, l’accesso ai cannabinoidi medici e il monitoraggio mondiale di leggi e politiche in materia di scienza e auto-determinazione.
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Nel 40 anniversario dell'approvazione della legge 194  del 22 maggio 1978, è prevista una manifestazione il 22 maggio in piazza del Popolo a Fermo nel pomeriggio del 22 maggio prossimo per chiedere la piena applicazione della legge 194 nelle Marche.

In particolare si raccoglieranno delle firme su un appello dal titolo  "aborto: la Regione Marche è fuori legge"  chiedendo che la magistratura valuti eventuali responsabilità delle istituzioni sanitarie regionali.

Appello   -   Aborto: la Regione Marche è "fuori legge"

Preso atto che nella Regione Marche  la legge 194/78 sull’interruzione volontaria della gravidanza non è applicata perché:

- i consultori familiari non svolgono più quella funzione per la quale erano previsti come quello di assistere la donna in stato di gravidanza, prevenzione, pianificazione familiare, educazione sessuale e contraccezione,                                                                                                                                                      

- in  alcune  strutture  sanitarie viene limitato l’accesso alle sole residenti e addirittura  all’ l’ospedale “Murri” di Fermo, a causa  della totalità  di personale  obiettore  di  coscienza,  il  servizio  dell’IVG  non è garantito e  questo  in contrasto con i  dettami  della  legge che impone alle Regioni  in ogni caso di garantire l'accesso a questo servizio dell’ IVG anche attraverso la mobilità del personale (art.9 l.194),

- per quanto riguarda  poi  l'aborto farmacologico  con  la pillola RU486,  la  Regione Marche, in spregio del dettato della legge (art.15 l.194) non si è allineata alle buone pratiche cliniche in quanto,  oltre a non aver autorizzato il suo  l'utilizzo in  tutto  il  territorio  regionale, ma al momento  solo  in  via  sperimentale  a Senigallia,  oltre a non aver  ammesso anche il regime ambulatoriale per la IVG farmacologica, non ha neanche ammesso  la pratica dell’IVG in regime di day-hospital  come fatto in altre Regioni, in virtù del diritto delle donne a scegliere e della adeguatezza delle prestazioni sanitarie.

I sottoscritti cittadini italiani chiedono:

che la magistratura  si attivi per valutare e verificare eventuali responsabilità dei dirigenti delle istituzioni sanitarie della Regione Marche per la mancata applicazione della legge 194 nelle Marche   e in particolare del fatto che all’ Ospedale “R.Murri” di Fermo da sempre non si può accedere al servizio dell’interruzione volontaria  della gravidanza mettendo a rischio la salute riproduttiva delle donne.

 

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IODIO Libreria-bar, 20 maggio ore 18, Via XX settembre, San Benedetto del Tronto

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Nelle Marche, dopo quarant' anni,  la  legge 194 del 1978 sull'interruzione volontaria della gravidanza non è rispettata,  il  13 novembre 2017 abbiamo inviato alla Regione Marche, all'ASUR e alla Ministra della Salute, una diffida sottoscritta da otto associazioni e movimenti politici (Articolo Uno MPD Coordinamento regionale Marche, Associazione Radicali Marche, P.C.I.   Marche, Sinistra Italiana Marche, Associazione Luca Coscioni cellula di Ancona, Comitato pro194 provincia di Fermo, Possibile Comitato di Ancona, Rifondazione comunista Marche) per chiedere il rispetto  della legge 194/78  sull IVG nelle Marche, denunciando che:

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Ancona 15 aprile 2018 -   Comunicato stampa

La legge sul Testamento Biologico c’è, ma non è né conosciuta, né rispettata!

Dopo anni di lotte e di iniziative politiche, finalmente il Parlamento il 14 dicembre 2017   ha approvato la legge 219 sul biotestamento avente per titolo Norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento. Non ci possiamo fermare a questo nostro grande risultato, dobbiamo andare avanti anche per ottenere la piena applicazione della legge e farla conoscere a tutti. Per questo sabato 21 aprile 2018 sarà la “Giornata del Biotestamento”: un giorno di mobilitazione nazionale sul Testamento Biologico.

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