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Riprendendo Totò: a proposito di politica (aggiungiamo noi: sanitaria) ci sarebbe qualchecosarellina da mangiare? Oggi segnaliamo un posto che quando si viene ad Ancona (e a maggior ragione quando ci si sta) può venire buono. E’ la Trattoria Carotti, il classico posto che ti fa dire “mangi come se stessi in famiglia”, che per me è un gran complimento.

Ad Ancona una volta era pieno dei cosiddetti “Vino e cucina” (chissà perché in quest’ordine; non so se c’è dietro una gerarchia o semplicemente suona meglio), quei posti dove si andava a mangiare quando ti trovavi ad Ancona per lavoro e non potevi tornare a pranzo a casa o quando (quello che succedeva d’estate a me da piccolo con mio padre) mamma era fuori e a casa non c’era chi cucinava. In questi posti tre erano i requisiti per avere clientela: prezzi bassi,  qualità alta e nel menù i piatti  che avresti mangiato a casa. Di posti così ne sono sopravvissuti pochi e non è questa la sede per spiegare il fenomeno. Sono comunque cambiate le abitudini e spesso il pranzo si consuma velocemente  e si trasforma in qualcosa di diverso. Ma facciamo che oggi abbiate un po’ più di tempo e non avete una riunione fiume (che andrebbero comunque scoraggiate)  che comincia alle 14. Vi viene buona (anzi ottima) allora la Trattoria Carotti, sede peraltro delle riunioni del Comitato di Redazione di Marchesanita (io e Remo). Due in un anno. Siccome pago io cerco di limitarle.

Prima di arrivare al cibo indirizzo e ambiente. La Trattoria sta in via Ascoli Piceno,  zona Piano. L’arredo è semplice e ricorda davvero i vecchi Vino e Cucina. La Trattoria è stata aperta nel 1951 e se uno ritrovasse un po’ di pantaloni a zampa di elefante e altri abiti fine anni ’60 e inizi anni ’70 ci potresti fare una foto effetto vintage senza fatica.

E adesso arriviamo ai piatti chiarendo subito che qui si viene soprattutto a pranzo o la sera di venerdì e sabato (la sera e la domenica a pranzo meglio con prenotazione). Cominciamo subito con una frase imbarazzante nella sua prevedibilità: siamo ad Ancona e qui lo stoccafisso la fa da padrone! Banale, ma vero. Lo stoccafisso e le mezze maniche col sugo di stoccafisso li trovate sempre. Ma poi trovate anche piatti tipici della cucina di casa che nei ristoranti non si trovano mai (chissà perché): spaghetti al tonno, spaghetti alla carbonara, polpette di carne, pollo ai peperoni, umido misto, carne “panata” con patate fritte (non le solite, proprio no). Questi piatti ci sono ogni tanto, ma li ho voluti ricordare per primi proprio come esemplari di una cucina che si rifa a quella della tradizione delle famiglie marchigiane.

E poi ci sono piatti che trovate tutti i giorni o comunque più spesso. Linea terra: gnocchi alla  papera, tagliatelle al ragù, lasagne bianche (oggi, mi sono informato, sono con zucchine e piselli) e rosse (queste la domenica sempre), pollo in potacchio, coniglio in porchetta, arrosto di maiale, grigliata di carne. Linea mare: spaghetti ai moscioli di Portonovo (quando è stagione), risotto mare, fritto di pesce (di straordinaria leggerezza). Contorni: insalata dell’orto ( orto Carotti), verdure di stagione in padella, verdure gratinate. Dolci della casa : tiramisù, zuppa inglese, panna cotta, ciambellone  e crostate (quella all’arancia è la mia preferita). Certo ho saltato un po’ di cose. Ma volevo darvi il senso generale delle cose che vi potete aspettare.
Buoni i vini in caraffa della casa.

Prezzi: bassi. Per il resto noi  ci troviamo di casa con le donne della famiglia Carotti: Roberta (in cucina), Laura (in sala) e Giancarla (la mamma, responsabile della preparazione degli gnocchi e di altro ancora).

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