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Non è un buon momento per fare commenti sul risultato delle elezioni politiche nel blog di un sito locale a esclusivo contenuto tecnico e di settore (non per niente si chiama www.marchesanita.it). Sono giornate piene nei media di qualunque tipo di analisi di questo risultato assieme a cronache di dettaglio sulle singole vicende di qualche candidato eccellente, ma fatto fuori, o di qualche neofita della politica che adesso andrà in parlamento contro ogni previsione. Insomma, qualunque cosa scrivi qui non verrà verosimilmente letta. Gli accessi al sito sono questi  scarsi, perché adesso l’attenzione è per motivi comprensibili altrove.

Detto ciò qualche riflessione viene di farla e di condividerla. Magari verrà buona nel confronto con quelle forze sociali  (sindacati e associazioni di tutela in primis) che cercano di fare un po’ di massa critica attorno alla comune idea che il confronto sulla sanità nelle Marche sia asfittico. Una buona politica sanitaria parte dal presupposto che la politica è una attività sociale che richiede competenza e quindi in tema di sanità riconosce che (e si regola nelle sue scelte di conseguenza):

  1. la programmazione e gestione della sanità è attività ad alta complessità sia per la natura complessa dei molteplici bisogni cui rispondere che per la natura complessa degli strumenti di governo da utilizzare;
  2. le scelte programmatorie e gestionali vanno fatte su una base di informazioni generate da un sistema di dati, analisi ed approfondimenti che misurano costantemente i fenomeni sia in fase di pianificazione degli interventi che nella fase del loro monitoraggio;
  3. la trasparenza dei dati (non solo accessibili, ma anche forniti sotto forma di informazioni utili p) è un prerequisito per decidere sia per un confronto a livello istituzionale, ad esempio tra centro e “territori”, che per la costruzione di un welfare comunitario che coinvolga gli attori sociali pubblici e privati;
  4. ogni informazione va utilizzata per identificare quella quota di sofferenze, disagi e sprechi che potrebbe essere contenuta da migliori scelte di politica sanitaria che vanno da migliori scelte organizzative alla individuazione di aree di bisogno cui dare priorità in termini di risorse;
  5. vanno fatte scelte esplicite su temi strategici come il ruolo del distretto, la gestione dei rapporti con i privati contrattualizzati, le forme di integrazione con la medicina generale, ecc.

Se questa è, certo un po’ rudemente banalizzata e fortemente semplificata, la politica sanitaria che ci si aspetta, la attuale realtà delle Marche ci propone invece

  1. una forte ed esclusiva attenzione sul dato economico disgiunto da quello sanitario con l’effetto inevitabile di rispettare i limiti di spesa, ma di tenere bassi o addirittura ulteriormente abbassare i livelli essenziali di assistenza (marchesanita.it ha offerto e continua ad offrire molti esempi documentati al riguardo);
  2. la pratica assenza di un sistema informativo sanitario e la denuclearizzazione culturale della Agenzia Regionale Sanitaria;
  3. la produzione costante di atti in assenza di confronto prima e in assenza di verifica poi con importanti buchi su piani nazionali di fatto quasi solo recepiti sulla carta come il Piano Demenze ed ancor più il Piano Cronicità;
  4. un forte investimento mediatico su una nuova rete ospedaliera di cui non sono note le premesse programmatorie, i finanziamenti disponibili e i tempi possibili;
  5. la assenza di informazioni e riferimenti su aree ad alto potenziale innovativo come la strategia aree interne, la telemedicina, la innovazione tecnologica, il ruolo delle nuove professioni, ecc;
  6. una sostanziale distanza tra la cabina del manovratore (la Regione) e i passeggeri (cittadini, operatori, sindacati, associazioni di tutela, ecc).

La sintesi è che la politica sanitaria, ovviamente a mio parere, si esprime nelle Marche al momento ad un livello e con una forma che non consentono di riconoscerle quella qualità che dovrebbe nascere da una lunga, lunghissima,  esperienza di governo. C’è più di un rischio che qualcuno sostenga “ma io posso fare molto meglio” e che molti ci credano e lo votino. Che è un po’ anche quello che abbiamo registrato a livello nazionale lunedì ad urne chiuse da poche ore.

Tornando alla nostra sanità marchigiana avremmo nel nuovo Piano una importante occasione per praticare una buona politica sanitaria ed anche il tempo per renderla riconoscibile (per non essere generici: prima delle prossime elezioni regionali). Per riuscirci occorrono scelte  immediate in controtendenza rispetto ad oggi, a partire da quella sul ruolo e quindi sulla organizzazione e sul funzionamento della Agenzia Regionale Sanitaria.

Frase finale con citazione per cui verrò punito. Volevo scrivere che "se per Goya “Il sonno delle ragione genera mostri”, anche quello (il sonno, dico) della Regione non scherza … ". E volevo aggiungere “Ma la sveglia c’è stata. O qualcuno non s’è accorto?”.

Chi mi punirà? Nel sito Il club de La Lettura del Corriere della Sera è stato proposto di sostituire all’IMU una tassazione per le citazioni facili. Per quella di Goya è prevista “la confisca dei beni (e una quarantina di scudisciate sulla pubblica piazza, già che ci siamo) per chi ha il coraggio o l’impudenza di farla”. Io la citazione la lascio. Se contribuisse a interrompere il sonno istituzionale sui temi della sanità una scudisciata o due... La confisca dei beni, lo dico subito, no!

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  • Questo commento non è stato pubblicato.
    Anna Duranti · 07/03/2018
    Grazie, come al solito una sintesi magistrale della situazione e, tra le righe, ma neanche tanto, uno dei migliori commenti dei risultati elettorali
    • Questo commento non è stato pubblicato.
      Claudio Maria Maffei · 07/03/2018
      Grazie Anna e Lucio. Credo che a noi "tecnici"questa campagna elettorale (e il risultato che in coerenza ne è seguito) abbia causato un profondo disagio anche per il quasi incredibile livello di superficialità con cui temi complessi sono stati trattati. Una sensazione analoga a quella, magari meno forte, ma simile, che spesso abbiamo nel nostro mondo della sanità regionale che piccolo non è, come non sono piccole le sofferenze ed i disagi a cui questo dovrebbe dare una risposta. Per questo mi è venuto da commentare un evento nazionale che però molto ci può dire sui temi che in questo blog cerchiamo di analizzare e condividere. I vostri commenti mi confermano che le mie reazioni sono quelle di tanti altri. Il che è per me comunque buon segno.
  • Questo commento non è stato pubblicato.
    Lucio Luchetta · 07/03/2018
    Ottima analisi, sicuramente condivisibile, sui risultati elettorali. Come sempre emerge una lettura attenta e sicuramente aderente alla realtà dello stato del nostro sistema sanitario e della gestione politica della nostra Regione. Niente di più facile che possa arrivare qualche punizione: siamo stati abituati a riceverle in passato, ma siamo stati sempre in grado di rialzarci e di affermare la nostra personalità.
    Speriamo che questi risultati elettorali siano di stimolo per una riflessione in Regione: speriamo che si svegli e che lo faccia rapidamente.
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