Riassunto in 5 righe (così capite se l'articolo vi interessa). Qui si parla di una Delibera Regionale (DGR 516/2018) che propone alla Commissione Consiliare competente una proposta di distribuzione degli ultimi 140 posti letto a disposizione. L'articolo evidenzia alcune criticità ed in particolare un ulteriore sbilanciamento a favore del privato nella assistenza riabilitativa in regime di ricovero ospedaliero.
La DGR 516/2018 formula una proposta di assegnazione dei 140 posti letto ospedalieri aggiuntivi identificati dalla DGR 2/2018. La modalità scelta per questa assegnazione è stata quella di dare mandato all’ASUR, sentiti gli altri enti, di fare una proposta. Sono stati utilizzati dall’ASUR soprattutto i dati di mobilità passiva che però vengono presentati in maniera spot nel testo della DGR 516/2918. Solo numeri totali per Area Vasta, tranne che per l’Area Vasta 5 (che non essendo destinataria di nuovi posti letto è stata considerata “fuori” dalla analisi e della proposta). A proposito: è possibile avere il dettaglio della analisi della mobilità che ha portato alla proposta? La ragion d’essere principale di questo blog è la convinzione che i dati necessari alla programmazione e gestione debbano essere resi disponibili agli stakeholders (ecco: l’ho scritto anche io!) sotto forma di report analitici e tempestivi.
E adesso veniamo alle osservazioni tecniche alla proposta contenuta nella DGR 516.
In primo luogo, non è tecnicamente opportuno che siano tenuti assieme i dati dei reparti codice 56 (medicina riabilitativa) e 60 (la vecchia lungodegenza, da definirsi meglio oggi degenza post-acuzie). Corrispondono ad attività, modelli organizzativi, standard di personale e tariffe completamente diversi. Proposta: due colonne anziché una, ciascuna con i propri posti letto.
Va portata l’attenzione sul fatto che si continua ad incrementare la attività del privato accreditato nel settore della riabilitazione. E’ già stato più volte ricordato in questo blog che nel 2016 in base all’analisi ministeriale delle SDO due terzi dei ricoveri ordinari dei reparti di riabilitazione è avvenuto in strutture private accreditate. A parte questo dato, nella discussione in Commissione si tenga conto che nell’area della riabilitazione:
- nel frattempo sono stati attivati ulteriori posti letto “privati” ad Ascoli Piceno (DGR 1438/2016) e sono stati assegnati sempre ai “privati” (con la DGR 908/2015, relativa alla riconversione dei posti letto delle strutture private che aveva la doppia tabella per i codici 56 e 60) altri 6 posti a Civitanova Marche, 10 a Fermo e 15 a San Benedetto (le tabelle degli atti non sono chiarissime, ma questo è quello che io ho capito);
- con l’ultima DGR 516 si assegnano ai privati 20 posti letto a Jesi di riabilitazione cardiologica più un numero imprecisato di posti letto di riabilitazione post-ortopedica alla nuova struttura privata che dovrebbe sorgere a Fano (DGR 523/2018);
- il privato accreditato gestisce oltre a posti letto ospedalieri codece 56 e 75 anche circa 300 posti letto di riabilitazione intensiva extraospedaliera più oltre 350 di estensiva (tipologia di strutture che raramente il pubblico gestisce in forma diretta);
- per la attività di ricovero per alcune tipologie di attività al privato si riconoscono tariffe più alte di quelle riconosciute alle strutture pubbliche e riconosciute in sede di compensazione della mobilità (DGR 709/2014);
- è ragionevole stimare che nelle Marche sia ben oltre il 75% la attività di riabilitazione affidata in regime contrattuale al privato, privato che – questo certo in parte rassicura -spesso è di grande tradizione ed affidabilità, ma questo non giustifica una delega quasi totale di un’area di attività che dovrebbe stare dentro i percorsi di cura (PDTA, come si etichettano oggi) a gestione pubblica.
Altra annotazione tecnica: ad una struttura privata di Jesi vengono tolti 20 posti letto di cure intermedie in cambio di fatto dei 20 posti letto di riabilitazione cardiologica. I 20 posti letto di cure intermedie vengono affidati all’INRCA (ottima decisione). Una considerazione e una proposta. La considerazione: i 20 posti letto di riabilitazione cardiologica avranno tariffe molto più alte di quelli di cure intermedie. La proposta : dare all’INRCA indicazione di dove collocare quei posti letto e la sicurezza di avere un budget ad hoc ed una modifica dei tetti di spesa del personale per gestirlo.
Ultima annotazione tecnica: potrebbe essere opportuno prevedere tra i tanti nuovi posti letto di riabilitazione anche quelli per il Centro Nemo (A proposito di sperimentazioni gestionali: dalla Fondazione Dante Paladini onlus (a proposito: buon compleanno!) al Centro Nemo. Intervista a Roberto Frullini), centro di riferimento per le malattie neuromuscolari cui la Regione guarda giustamente con grande attenzione e che ha incluso, di fatto, nella sua programmazione. Scelta che personalmente condivido.
La competente Commissione Consiliare può dare un contributo importante alla discussione/modifica/approvazione delle indicazioni della DGR 516/2018.