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Dissezioniamo un comunicato stampa: SANITA': MARCHE SI CONFERMA "REGIONE BENCHMARK"

La comunicazione in sanità a tutti i livelli è un elemento molto importante, se si vuole favorire la conoscenza della problematiche e sviluppare un sano dibattito pubblico sulle soluzioni. Proviamo quindi a leggere un comunicato stampa tenendo ben fisso lo sguardo sui numeri...

La Regione Marche anche quest'anno si conferma tra le prime tre Regioni “benchmark” in sanità. La Conferenza delle Regioni di oggi ha selezionato Umbria, Veneto, Marche come le migliori sanità italiane. Vogliamo ricordare che c'era una volta che eravamo primi (poi secondi ed ora...) e che in molte altre "classifiche" navighiamo tra il settimo e l'ottavo posto (compresa la griglia LEA dello stesso anno: il 2015)? 
"La conferma anche per quest'anno significa che la nostra sanità è un servizio di qualità - spiega il presidente della regione Marche Luca Ceriscioli - sia per ciò che riguarda l'organizzazione e l'erogazione dei livelli essenziali di assistenza, sia per gli aspetti economici e gestionali del sistema.  Un'occhiatina ai nuovi dati relativi al 2017 del Sant'Anna  renderebbe un po' più cauto il commento.
E' noto, il Sant'Anna usa una rappresentazione a bersaglio: con una Regione che ha questa mira io Gualtierino (il figlio di Guglielmo Tell con la mela in testa) non lo farei!
Un risultato raggiunto grazie al lavoro serio e di qualità degli operatori sanitari che ogni giorno sono al servizio dei cittadini. Un ringraziamento va a loro soprattutto per questi due anni difficili dopo il sisma del 2016. Ringraziare gli operatori va bene, anzi benissimo...  soprattutto in una fase che ha visto - per normativa nazionale - una riduzione dei fondi contrattuali e degli incarichi!
Per la Giunta regionale questo risultato è fondamentale perché ci permette di mantenere fermo e stabile lo stanziamento del fondo nazionale e dunque ci permette di continuare con gli investimenti I problemi del finanziamento del nostro sistema sanitario non sono legati al riparto del fondo nazionale, ma nascono -ad esempio- dalla mobilità passiva e dell'eccesso di spesa farmaceutica...
Inoltre è una conferma che la strada delle riforme è quella giusta ma resta lo stimolo a fare sempre meglio per rispondere alle esigenze dei cittadini, in particolare, per l'abbattimento delle liste di attesa". I dati utilizzati per individuare le regioni di riferimento sono del 2015... e quindi le eventuali riforme (quali, a proposito?)  sarebbero quelle "di prima".
Ma perché ai cittadini non dovrebbe interessare anche la prevenzione, la salute mentale e la presa in carico della cronicità?

Visto che una rilevante parte del punteggio ottenuto dalla nostra Regione in questa classifica deriva dall'esistenza nel 2015 di un forte avanzo nel bilancio della sanità (ovvero di soldi della sanità rimasti non spesi: 61 mln di euro nella Tabella 2) che questa Giunta ha correttamente ridotto (purtroppo però senza un Piano sanitario aggiornato in rado di indirizzare queste risorse)... forse è il caso di lavorare sugli altri indicatori per restare sul podio tra i primi tre!

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