Più volte è stata richiamata in questo blog l'importanza di un nuovo Piano Sociale e Sanitario. Esso costitisce il momento di riflessione ampia sul sistema a a partire da quelle aree della fragilità cui - a parole- tutti danno grande importanza. Dentro le fragilità è storicamente collocata la salute mentale. Il piano dovrebbe ridarle la centralità che la programmazione regionale spezzatino dei mille atti non riconosce. Vediamo allora di fondare il capitolo del Piano sulla salute mentale sulle risultanze di due report nazionali sul tema con un capitolo dedicato alla Regione Marche.
Prima fonte di informazione sulla salute mentale nelle Marche
Sebbene con difficoltà, è ora operativo un sistema informativo che ha consento al Ministero della Salute di predisporre il Rapporto Salute Mentale: analisi dei dati del Sistema Informativo per la Salute Mentale (SISM) anno 2015. Il rapporto fornisce un quadro completo della situazione con dati comparativi tra le Regioni che possono consentire di inquadrare alcune aree di possibile criticità. Rispetto all’alimentazione del flusso informativo, la nostra Regione registra una valutazione positiva, manca solo la parte del tracciato relativa al personale. Vediamo i dati più significativi.
La prevalenza degli utenti in trattamento appare in linea con le altre regioni, mentre il dato relativo ai nuovi utenti è tra i più bassi a livello nazionale:
Figura 7.2.13 - Prevalenza e incidenza degli utenti trattati – tassi standardizzati per 10.000 abitanti
La Regione Marche registra invece un dato anomalo (decisamente alto) relativo alle giornate di degenza in strutture residenziali per 10.000 abitanti:
Figura 9.1 - Giornate di degenza in strutture residenziali psichiatriche per 10.000 abitanti
Ma a questo dato corrisponde una durata media del trattamento residenziale tra le più basse d’Italia e quindi le Marche avrebbero molti ricoveri residenziali di durata però ridotta:
Figura 9.2 – Durata media del trattamento
Molte giornate consumate con poca durata della degenza? La spiegazione sta nel secondo più elevato numero di utenti ammessi per 10.000 abitanti:
L’efficacia della rete della salute mentale a livello territoriale si legge anche dai dati relativi al ricordo al ricovero ospedaliero che nelle Marche sono elevati (come sempre è utile il confronto con la Toscana e l’Emilia Romagna):
Figura 12.2.1 - Tasso di ricovero in reparti psichiatrici pubblici (SPDC)
In particolar modo preoccupante è il dato riportato per i Trattamenti sanitari obbligatori che nel 2015 sarebbero più che raddoppiati con un tasso sulla popolazione assolutamente anomalo nel contesto nazionale (dato da approfondire e potenzialmente derivante da una diversa modalità di gestione dei flussi informativi...):
Non è soddisfacente neppure il dato di valutazione della continuità assistenziale (valutato con il tempo della prima visita dopo la dimissione): il dato a 14 giorni è davvero basso. A questo, però, in ambito regionale (poiché esistono differenze all’interno della regione) non corrisponde una dato anomalo di ricoveri ripetuti (ovvero di nuovo ricovero in chi è stato dimesso): forse i flussi informativi sottovalutano l'effetto della continuità assistenziale, garantita dal fatto che l'utente è spesso seguito nel territorio dagli stessi operatori che l'hanno seguito nel corso del ricovero (per le dimensioni ridottissime degli organici medici...).
Il rapporto offre poi una analisi delle risorse investite in questo settore in base al Costo pro-capite per assistenza psichiatrica territoriale ed ospedaliera. Il nostro è il terzo valore più basso dopo Basilicata e Campania…
Relativamente alla spesa farmaceutica territoriale si registra un dato elevato di consumi, sebbene il dato debba considerare le carenze complessive di risorse umane:
Figura 12.7.1.2 - DDD per 1.000 abitanti die per categoria di farmaco - in regime convenzionato
Seconda fonte di informazione: gli indicatori MeS del Sant'Anna di Pisa
Rimettiamoci alla cartografia con la valutazione della performance regionale sulla salute mentale del MeS, che si basa sulla media del punteggio dei seguenti indicatori:
- 13a Percentuale di ricoveri ripetuti fra 8 e 30 giorni di pazienti psichiatrici maggiorenni;
- 13.2 Percentuale di ricoveri ripetuti entro 7 giorni di pazienti psichiatrici maggiorenni;
- 5a Tasso di ricovero per patologie psichiatriche per 100.000 residenti maggiorenni.
Ambito salute mentale, Regione Marche: performance SCARSA
In conclusione...
E’ evidente che un settore come questo (con una utenza fragile e un contesto di stigmatizzazione) necessita nella Regione Marche di una attenzione specifica e maggiore e non dedicargli le risorse necessarie è particolarmente grave (e dovrebbe scuotere - effettivamente - le nostre coscienze), soprattutto ricordando quanto sotto:
“Il nostro Paese ha non solo sottoscritto tutti i recenti documenti strategici internazionali di settore ma ha anche contribuito attivamente alla loro formulazione, a partire da un approccio culturale e scientifico alla salute e alla malattia mentale che affonda le sue radici nella riforma psichiatrica del 1978, attuata con la legge 13 maggio 1978, n. 180 (ricordata come “Legge Basaglia”), e più precisamente definita con la legge di riforma sanitaria 23 dicembre 1978, n. 833, che ha sancito sul piano giuridico proprio quei cambiamenti di approccio maturati a seguito delle acquisizioni scientifiche sia nel campo della comprensione psicodinamica, sia nel campo della psicobiologia” (Rapporto 2015 - Ministero della Sanità, pagina 12).
Il Piano Sociale e Sanitario potrà essere una grande occasione di riflessione e proposta. Qui abbiamo riportato solo alcuni dati che vanno integrati e letti da chi opera a vario titolo in quest'area ed è in grado di tenere conto oltre che dei numeri anche delle storie di vita di chi tutti i giorni si confronta con la realtà dei servizi da operatore, dirigente, cittadino malato o familiare di un cittadino malato. Il Piano dovrebbe servire a questo.
Ritorna il tema: Schivare l’invisibile e superare l’esistente…