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Le Marche hanno un problema di spesa farmaceutica "in eccesso" davvero rilevante (Farmaceutica). Nei giorni scorsi l’AIFA ha pubblicato il rapporto dell’Osservatorio sull'impiego dei medicinali (OSMED) che consente una lettura qualitativa dei consumi. Innanzitutto si registra una flessione della spesa per la farmaceutica territoriale (quella per i farmaci presi nelle farmacie) pari a -1,9 % tra 2017 e 2016, pur restando il valore al di sopra del valore medio nazionale (spesa lorda pesata pro capite delle Marche: 176,99 € vs il valore nazionale di 171,96 €). Si conferma bassa la spesa a carico dei cittadini, ma questo dato è legato al fatto che le Marche non hanno attivato ticket sui farmaci (insieme a Sardegna e Friuli Venezia Giulia (per la mappa del ticket sui farmaci in Italia: Federfarma).

La lettura della Tabella 3.1.6 "legge" la variazione tra 2017 e 2016  nella spesa farmaceutica convenzionata. Su questa influiscono tre fattori: quanto si consuma, la variazione nei prezzi e la variazione nei consumi in rapporto al costo dei farmaci (effetto mix).  I consumi vengono monitorati con le DDD (defined daily dose). Conoscendo la quantità di un farmaco acquistata (e verosimilmente consumata) e la dose di mantenimento giornaliera di quel farmaco si riesce a calcolare quante persone (ad esempio ogni 1000 abitanti) sono trattate in un anno. Conoscendo la spesa complessiva per quel farmaco ed i suoi consumi si riesce a risalire al costo medio per singola DDD. Quanto all'effetto mix se il valore è superiore ad 1 in quell'anno si sono consumati farmaci mediamente più costosi. Tornando alla tabella che segue nelle Marche sono diminuite tra 2016 e 2017 le DDD (e quindi i consumi) ed è diminuito il costo medio per singola DDD. Il valore dell'effetto mix è stato di 1,4 e quindi c'è stato un incremento nell'uso dei farmaci di maggior costo. 

Il dato relativo all’uso di farmaci a brevetto scaduto appare ancora basso nel confronto con le altre Regioni:

Rispetto al ricorso alla distribuzione diretta (consegna dei farmaci da parte della farmacie ospedaliere dopo il ricovero o una visita) le Marche sono ancora sotto la media nazionale: 73,7% verso 80,1%. Nella distribuzione per conto (l’ASUR compra i farmaci e usa le farmacie sul territorio per la distribuzione) si registra un valore del 26,3% contro un dato nazionale del 19,9% (Tabella 3.5.1 – pagina 256). Più seria la situazione sul versante della spesa per farmaci acquistati dalle strutture sanitarie (usate nel corso dei ricovero o distribuite in dimissione): si registra un forte incremento pari al +6%, con una spesa pro capite lorda di 211,96€, mentre la media nazionale è di 194,58 €. La lettura della Tabella 3.1.13 evidenzia il dato delle Marche come il sesto peggiore con alti consumi e costo sulla media del trattamento  giornaliera (in pratica le Marche non pagano di più, ma consumano di più).

La lettura per classe di farmaci registra per le Marche il più alto valore nazionale di consumi per i farmaci oncologici, ma con una crescita sul 2016 solo dell’1,7%, mentre la media italiana è del 2,8%; forse l’operatività della rete oncologica potrebbe consentire un approfondimento di questo dato. Sotto alla media nazionale è il consumo dei farmaci per l’ipertensione e lo scompenso cardico (con una riduzione nel 2017).

Le Marche hanno il secondo più alto dato in Italia per gli ipolipemizzandi (ma con una crescita nel 2017 inferiore alla crescita nazionale), stessa situazione per gli anticoagulanti, ma con una crescita nel 2017 del 2,9% contro una crescita nazionale dell’1,7%. Basso e in flessione il consumo di antiasmatici, come pure il consumo di farmaci per l’infezione da HCV. Il consumo di antiacidi/antiulcera è poco sotto alla media nazionale e in decrescita (-2,55, mentre in Italia scendono dell’1,5%). Sui farmaci per il diabete si registra un dato sotto la media nazionale, con una crescita dell’1,1% sul 2016.

Il tema del consumo degli antibiotici è una vera emergenza sul quale le Regioni devono adottare specifici progetti: nelle Marche si  supera il dato nazionale (ottavi nella classifica degli alti consumatori), ma registra una flessione del 2,1% (in Italia -1,6%). Per i farmaci per la sclerosi multipla (con un +26% sul 2016) e l’osteoporosi le Marche sono vicine alla media nazionale, ma con forti incrementi di spesa nel 2017 rispetto al 2016: rispettivamente + 26% (Italia: +28,9%) e +15%  (Italia: +8,5%).

Negativo è il dato sui farmaci per la terapia del dolore (un tema su cui il legislatore ha costretto il mondo sanitario a porre più attenzione…): i valori di consumo sono sotto media nazionale con una crescita (+0,5%) della metà di quella nazionale. Impressionante è il dato dei consumi per i farmaci per i disturbi oculari: il dato più alto in Italia e stabile rispetto al 2016 (in Italia +0,5%).

Sui farmaci antidepressivi siamo sopra alla media nazionale, mentre per gli antipsicotici siamo appena sotto la media nazionale (ma con un incremento sul 2016 del 27%, mentre in Italia si è registrato un +2,4%). Basso è il consumo di benzodiazepine (ansiolitici) e stabile (+0,7%, mentre in Italia +8,6%). 

Siamo primi in Italia anche per i consumi dei farmaci per i disturbi del tratto genito urinario (patologia della prostata), con un incremento dell’1,3% (Italia: +2,3%). Siamo invece secondi per consumi sui farmaci per il morbo di Parkinson e cresciamo più della media nazionale (+2,3% vs +2,2), mentre per i farmaci per la demenza siamo sotto alla media nazionale, ma con un incremento del 4,7% (Italia: +0.6%). Il rapporto fornisce anche i dati relativi al consumo di contraccettivi orali che dal 2014 nelle Marche è più che dimezzato e dal 2016 registra un -9,5%, contro un dato nazionale di +6,0%.

Insomma, una montagna di dati su cui riflettere. Tutti: Regione, Aziende ed Università, ma anche operatori e cittadini. Nei farmaci finiscono con ogni probabilità inutilmente nelle Marche diverse decine di milioni di euro che potrebbero essere più utilmente destinati ad altre priorità  di salute. 

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