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E’ di pochi giorni fa il rapporto dell’Agenzia Sanitaria Regionale sul Profilo di Salute anno 2019. Abbiamo già avuto modo di commentarlo. E’ un documento di buona solidità nella parte di descrizione epidemiologica dello stato di salute della popolazione, ma alcune considerazioni al riguardo sono opportune in modo, magari, da poter sviluppare il documento in alcune aree. Queste le più importanti:

  1. analisi delle cure palliative e dell'emergenza territoriale;
  2. stato di avanzamento delle case della salute e dei posti letto di cure intermedie come pure sul  grado di coinvolgimento dei medici di medicina generale in questi contesti assistenziali;
  3. aggiornamento sui progetti di innovazione tecnologica (fascicolo elettronico e telemedicina);
  4. aggiornamento sui progetti di innovazione organizzativa (Progetto Aree Interne, Progetto Regionale Cronicità, Progetto Regionale Demenze).

Questo lavoro doveva per logica precedere il Piano, che senza una solida base di analisi non è, infatti, in grado di fornire alcuna indicazione cogente. Che spazio c’è per recuperare il giusto ordine dei fattori (prima i dati e le analisi e poi le indicazioni programmatorie)?

E già che ci siamo, che spazio c’è per allineare la politica sanitaria  delle Marche ai principi ispiratori dell’Associazione Salute Diritto Fondamentale che abbiamo ricordato domenica?

Proviamo a vedere come si colloca la attuale politica sanitaria delle Marche rispetto alle linee direttrici secondo cui si dovrebbe muovere il Servizio Sanitario Regionale secondo questa Associazione. In grassetto verrà riportato quel che dice l’Associazione e poi a seguire punto per punto ci sarà  quel che al momento fa la Regione Marche: 

  • la rete dei servizi territoriali deve tornare ad essere il principale riferimento per il cittadino: nelle Marche si sta andando nella direzione opposta; 
  • ci dovrebbe essere un ruolo fondamentale dell’integrazione tra presa in carico di tipo sociale e di tipo sanitario: questa integrazione nelle Marche è in grave ritardo; 
  • serve un nuovo piano pluriennale di investimenti pubblici: in quest’area nelle Marche si stanno prendendo in modo frammentato decisioni ad elevato impatto economico (come quelle sui nuovi ospedali) senza un  piano complessivo di ridisegno della rete ospedaliera,  senza un lavoro preparatorio sui nuovi modelli organizzativi e senza un piano complessivo di compatibilità economica;
  • occorre analisi, studio, confronto e dibattito per riconoscere punti di forza e di debolezza del nostro sistema e per rilanciare e ringiovanire le politiche di tutela della salute: nelle Marche l’Agenzia Sanitaria è stata trasformata in un servizio amministrativo di supporto e il confronto ed il dibattito non sono alimentati da una forte circolazione dei dati.

E’ troppo tardi per cambiare rotta?
Come per il vecchio maestro Manzi  vale anche per noi il detto “Non è mai troppo tardi”.

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