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Con la Recente DGR 102 del 5 febbraio 2018 sul Piano della Performance 2018-2020  della Regione Marche viene affidato il compito di elaborare il Nuovo Piano Socio-sanitario (2018-2020) al Servizio Sanità.

Nella delibera sono previsti due obiettivi con relative scadenze: la realizzazione del 100% degli incontri con le organizzazioni sindacali e altri stakeholders (entro il 31/03/2018) e la predisposizione della prima stesura del documento (entro il 30/06/2018).

Dati i tempi molto stretti e il contesto in cui nasce l’idea del piano è opportuno prepararsi per tempo ad una collaborazione propositiva alla sua predisposizione a partire dagli incontri che si terranno a breve.

Marchesanita farà i prossimi giorni una proposta di griglia di valutazione del percorso e dei documenti del Piano.

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    Roberto Calisti · 01/03/2018
    Se confronto vero tra Istituzioni, professionisti e "società civile" ci sarà, non potrà che essere un'ottima cosa: la partecipazione reale allo sviluppo e alla "maturazione" delle idee e delle scelte è uno degli elementi che nella Sanità Pubblica marchigiana è carente da parecchio. Da operatore della prevenzione, non posso che evidenziare che anche di questa (la prevenzione) sarà necessario parlare e ragionare a fondo, se non per convinzione etico - professionale, almeno per la constatazione banale (ribadita anche in questo "numero" di questo blog) che avere una popolazione longeva non è assolutamente lo stesso che avere una popolazione longeva healthy-for-date. Se i Marchigiani hanno un'elevata prospettiva di vita alla nascita, ma uno stato di salute che col trascorrere degli anni declina più rapidamente che in altre parti d'Italia, se non altro vuol dire che i costi sia finanziari sia "di carico sociale" (cioè complessivamente "economici" in senso etimologico) dell'assistenza potrebbero divenire presto insostenibili per le fasce di popolazione in maggiori difficoltà come per la società nel suo assieme (la quale deve anche far quadrare i conti pubblici). La panacea non sta certo nel privato convenzionato (che va comunque pagato con soldi pubblici), nel volontariato D.O.C., nell'implicito (lo diamo sempre per scontato) ma non illimitato serbatoio di energie delle famiglie. Non sta nemmeno nel dare un bel po' di denaro al CONI per far fare più movimento ai ragazzi a scuola (non sarebbe meglio far funzionare questa parte dell'offerta formativa scolastica in quanto tale, anziché ricorrere all'ennesimo outsourcing ?). Penso che sia proprio indispensabile fare più prevenzione efficace (misurando se davvero tale o meno non solo in base a obiettivi prestazionali), così da mantenerci, oltre che vivi, abbastanza vegeti o se non altro "poco invalidi": cosa che si fa, come qualsiasi altra, investendo in personale, idee pratiche, visione d'assieme.
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      Claudio Maria Maffei · 05/03/2018
      Il possibile senso del nuovo Piano potrebbe essere proprio quello di ripensare profondamente i temi di fondo tra cui quello della prevenzione. Mi piace molto il termine di think tank (pensatoio) a proposito di questioni che occorre cercare di vedere in una nuova luce. La prevenzione è tra queste. In fondo la così, ancora, lunga attesa di vita dei marchigiani è forse legata, almeno in buon parte, ad un modello di vita ed ambiente naturalmente preventivi. Ma se questa prevenzione spontanea la interpretassimo e la aiutassimo non sarebbe meglio? Sono convinto che tanti operatori ci parteciperebbero al pensatoio sulla prevenzione!!
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