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Lo scopo di questo blog è cercare di tradurre / illustrare con i numeri la realtà del sistema sanitario di una Regione, affinchè il dibattito pubblico parta il più possibile dalla realtà per quella che è e non dalle percezioni di singoli o gruppi (per gruppi si possono intendere sia i Comitati di cittadini che difendono delle strutture - forse la salute merita di essere difesa di più dei  "mattoni" - che le forze politiche che possono dibattere di sanità senza avere una analisi o un programma, che superi un elenco di slogan scollegati da numeri e obiettivi misurabili).

Un esempio è il settore della salute mentale: terreno di fortissime battaglie culturali in passato che hanno fatto di questo Paese un modello e oggi... oggi tanto silenzio, come su molto altro.

Qual è la situazione della parte della sanità che si occupa di salute mentale abbiamo cercato di illustrarlo in diversi post (tag: salute mentale) e un recente rapporto della Società Italiana di Epidemiologia Psichiatrica (scaricabile previa registrazione) fornisce una foto estremamente nitida della una sintesi della situazione italiana, ma soprattutto marchigiana. Marche: tanto lavoro degli operatori e pochissime risorse assegnate... Il settore nell'analisi MeS 2016 ha - stiamo sempre parlando delle Marche - una valutazione complessiva di perfomance scarsa. Altre infomazioni sono poi presenti nel Rapporto del Ministero della salute (Prove di Piano: la Salute Mentale. Non sembriamo messi bene).

Quale dibattito politico si è sviluppato su questi dati?

Dai documenti on line del Consiglio regionale si trova una mozione approvata che riguarda un aspetto molto particolare (Azioni positive sulla salute mentale nelle Marche - Maggio 2017) e poi una recentissima proposta di mozione: Situazione "salute mentale" nelle Marche (presentata il 27/7/2018). Ma questo seconda iniziativa non nasce dalla preoccupazione che deriva dall' avere la seconda più bassa spesa nazionale in questo delicatissimo settore, ma da tutt'altro:

"Registrate con stupore le asserzioni fatte dal Ministro dell'Interno nel corso del programma televisivo di approfondimento politico “In Onda” trasmesso da La7, il quale ha parlato di salute mentale in termini di: “esplosione di aggressioni” da parte di persone affette da disturbi mentali, sostanziale abbandono delle problematiche psichiatriche lasciate sulle spalle delle famiglie nonché di “chiusura di tutte le case di cura che c'erano per i malati psichiatrici”. 

Quindi la politica sembrerebbe "imparare" dalla televisione (addirittura con stupore) quanto possa diventare drammatica per le famiglie una carenza di servizi nell'area della salute mentale. E  qual è l'iniziativa che si intende porre alla Giunta regionale:

"intraprendere ogni iniziativa utile presso le sedi istituzionali ritenute opportune per rappresentare la reale situazione della salute mentale nella regione Marche e il percorso avviato di gestione e presa in carico dei malati mentali, anche attraverso l'invio di una relazione tecnica dettagliata al Ministero competente e, per conoscenza, al Ministro dell'Interno, al fine di smentire categoricamente le sue gravi affermazioni".

E se i due Ministeri (specie quello della Salute) avessero letto il documento della Società Italiana di Epidemiologia Psichiatrica cosa risponderebbero alle Marche?

Questo cosa dimostra? Dimostra che la classe politica rischia di vivere nel suo mondo fatto di dichiarazioni sulla stampa e di risposte che vanno sempre date alla controparte politica e mai alla propria parte.

Ora, se la Giunta regionale fosse vincolata al predisporre la Relazione sulla salute mentale, richiesta dalla proposta di mozione,  prendesse consapevolezza dei dati della Relazione della SIEP, della valutazione Mes e del Rapporto Salute Mentale (di fonte ministeriale), pensate rimarrebbe l'urgenza di rispondere a Salvini o magari si  darebbe priorità ai cittadini marchigiani?

Mi verrebbe da scrivere "... senza dubbio a Salvini, ovvero a quello che si dice in TV" perchè i familiari dei pazienti con problemi di salute mentale normalmente non gradiscono le telecamere". Voglio pensare però che non sia così e che quando la politica si accorgerà della distanza tra la realtà vera (dei dati e delle analisi, ma soprattutto delle sofferenze e dei disagi dei cittadini)  e quella da lei percepita si sveglierà e reclamerà con orgoglio di fare la propria parte.  

 

PS: naturalmente la Stampa si appassiona ad una Regione che risponde a un Ministro, meno ai numeri (e ai valori dietro ai numeri)...

Sul tema specifico delle affermazioni del Ministro è utile la lettura delle risposta della Società italiana di psichiatria.

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