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Alcuni  mi chiedono “Ma nelle Marche cosa c’è da vedere?”. Molti di più sono quelli a cui io vorrei dire cosa c’è da vedere, fare e mangiare nelle Marche. Sono partito da un appunto scritto per un amico che le sta attraversando in camper privilegiando l’interno. Venendo da Bologna gli ho incluso il mio adorato Montefeltro compresa la parte passata alla Emilia-Romagna (ahi che dolor!) e quella toscana. Lì c’è Casteldelci, dove affondano le mie radici familiari.

A lui (al mio amico) ho detto di immaginare  di avere sott’occhio una cartina delle Marche. Io avrei messo una serie di puntini sui luoghi a me cari e noti. Lui li avrebbe uniti nel suo viaggio come gli pareva. Poi ho pensato di farmi segnalare altri puntini da persone fidate. Infatti, i “miei” puntini erano mal distribuiti, perché la mia conoscenza diretta si concentra sul pesarese e l’anconetano. Sul resto altri hanno aiutato e potranno aiutare. Questo è un documento adattabile, allargabile, trasformabile, personalizzabile … Conto anche su di te nostro lettore.

Attenzione: c’è molto spazio dedicato al cibo. Ma non disdegniamo cultura e movimento. Tanto poi si torna a tavola!!! Da controllare i giorni di chiusura!

Ci sono in fondo alcune segnalazioni speciali: sono fatte con particolare cura da qualche amica/o. Me ne aspetto anche da te che stai leggendo!

Ovviamente ci sono tanti buchi e molte banalità: ma magari per chi è “forestiero”, come si diceva una volta, possono essere informazioni utili!

Il mio Montefeltro: ponte naturale tra Marche e Romagna

Parto come se venissi (come il mio amico) da nord. Andrei verso le Balze passando per il  Monte Fumaiolo. Qui ci sono le sorgenti del Tevere, meta di un turismo nazionalpopolare.

Si mangia molto bene da Fernanda  al lago dei Pontini, direzione Bagno di Romagna.  La sera posto poetico con il bel tempo. Da quelle parti si mangia molto bene anche  a Pratieghi al Ristorante Bardeschi.

Questi posti, come molti altri nominati qui,  sono scampagnati ed è bello girare per i piccoli paesi e borghi con calma, chiacchierando con la gente del posto, facendo piccole passeggiate (quelle lunghe vanno valutate con attenzione tenendo conto dell’equipaggio). Insomma turismo lento, lentissimo.

Dalle Balze si può scendere verso Casteldelci fermandosi magari all’eremo di Sant’Alberico (gran faggete). Casteldelci è il paese di mia mamma dove ho passato gran parte delle mie estati da bambino. Alla Giardiniera si mangia bene nonostante l’aspetto da trattoria “sulla strada”. In paese a Casteldelci  un cartello all’ingresso del paese ricorda le molti stragi nazi-fasciste che ci sono state in quella zona. Molto famosa quella di Fragheto. Qui il film di Florestano Vancini.

Andrei lungo il fiume Senatello fino al bivio che mi porterà verso Pennabilli, da visitare, dove trascorse i suoi ultimi anni Tonino Guerra. Deviazione per Sant’Agata Feltria consigliata. Trattoria Ciccioni consigliata a sua volta.

Sopra Pennabilli c’è la Carpegna, montagna carissima a Pantani. Anche qui turismo nazionalpopolare. Bella la vista di Sasso Simone   e consigliabile l’agriturismo  omonimo.

Tornerei verso la marecchiese per andare a San Leo, bellissima. Qui c’è anche una passeggiata per andare a vedere i presunti sfondi dei paesaggi leonardeschi. Secondo Eco (Umberto) San Leo è il borgo più bello d’Italia.

 

E adesso siamo ufficialmente nel pesarese

Adesso ci spostiamo verso la valle del Metauro per andare ad Urbino. Non ha bisogno di presentazioni.  Invece Sant’Angelo in Vado sì. Questo è il paese del mio papà che ci è vissuto (pur essendo nato a Peglio) per tutta la sua giovinezza. Finita, bruscamente come per tanti altri, con la guerra. Segnalo l’agriturismo Ca’ Monchioni. Attenzione: in molti dei locali citati in questo post le porzioni sono pantagrueliche!!! Esempio tipico: la Grotta dei Folletti.

Nella Valle del Metauro a Fossombrone ci sono sul fiume gli scogli detti le marmitte dei giganti (scendere al fiume e fare il bagno) e l’Osteria Zanchetti. Fantastica, non economica, ma per una volta …

Da quelle parti (più o meno) c’è Piobbico (il paese dei brutti) dove si mangia da L’Eia di Caretti. Consigliatissimo da un amico!!

Bellissima Sassocorvaro, cittadina con cinta muraria perfettamente conservata. Anche Cagli vale una visita (bagni fiume Burano), come pure la Gola del Furlo. Qui c’è un sentiero che porta in cima molto bello e panoramico.

Abbiamo saltato Urbania (ma col gioco dei puntini da riunire tutto si recupera) e qui consigliamo Casa della Tintoria. Magari venendo via da Urbino …

Ricordiamoci a San Lorenzo in Campo il ristorante dell’Albergo Giardino. Da queste parti c’è anche Frontone con la sua crescia. Penso, a proposito, che si potrebbe andare di sagra in sagra in estate da queste parti.

Le birre, non dimentichiamo le birre artigianali. Ci sono  ottimi produttori ad Apecchio dove c’è un bar, il bar  Martinelli , dove si mangia bene, abbondantemente (molto) ed economicamente (pure molto).

  

Entriamo nella Marca di Ancona

Andiamo, sempre  passando per l’interno, verso Corinaldo. Classico bel (splendido) borgo con una scalinata con un pozzo molto, meta entrambi di pellegrinaggio fotografico. Accanto al pozzo c’è un locale dalla splendida vista. Da Corinaldo in qualche modo arriverei a Jesi, molto bella. C’è qui una trattoria, la Trattoria Antonietta, che consiglio.

Girellando ci sono qua attorno grandi produttori di splendidi verdicchi. Darei il nome della Fattoria del Coroncino  e della Fattoria San Lorenzo che fa l’amato (da me) Vigna delle Oche.

Arriviamo a Filottrano per una birretta serale con stuzzichini nel posto (a mia conoscenza) più panoramico delle Marche: Ca’ Vecchia Beerstroot. Il panorama che va dai Sibillini al Monte e ai Monti Catria e Nerone è splendido. Raccomandato qui il tramonto con Filottrano che accende le sue luci.

Chi non conosce, qui siamo proprio a livello di depliant pubblicitario, le Grotte di Frasassi? Splendide, meravigliose, affollate in estate e quindi prenotiamo. Da lì si potrebbe andare a Pierosara, piccolo paesino in splendida posizione, a mangiare  da Maria.

Una segnalazione solo apparentemente gastronomica: "Taverna degli Archi" a Belvedere Ostrense, cucina che (è un mio caro amico che parla) “interseca i classici con una bella creatività e ha una cantina meritevole”. Se ci si va a cena, è una bella cosa arrivare ancora con la luce per dare un'occhiata al panorama apertissimo (da cui "Belvedere").

Per chi ama camminare: Eremo di Grottafucile, raggiungibile  con la passeggiata che parte dalla Gola della Rossa, sale sul monte Revellone e ridiscende su Castelletta, dove all’alimentari locale si possono fare dei bei panini con il ciauscolo!

E ancora: Cingoli uno dei borghi più belli (Balcone delle Marche, Pala del Lotto, Collegiata di Sant'Esuperanzio ecc ) con ristoro alla Locanda da Rò (il miglior cacio e pepe delle Marche secondo l’amico che me l’ha segnalata); Cupramontana  e dintorni (Eremo Frati Bianchi, Abbazia Sant'Urbano), Moie con Museo del Vino e il Ristorante Rosina (fritto misto).

Loreto è molto bella con Basilica e annessi (sale affrescate da non perdere).

Mi sa che della provincia di Ancona mi sono perso qualcosa. Ma il bello è lasciare qualcosa da lasciar trovare all’intrepido  viaggiatore. Qua i borghi non mancano. Anzi sai che ti dico: i bei borghi delle Marche li trovi tutti  qui dove ce n’è qualcuno che io non ho mai visto come Esanatoglia. E quindi la famosa cartina coi puntini la puoi arricchire (o lettore) come ti pare.

Ci sarebbero anche Offagna e Osimo, ma poi il richiamo di Ancona e delle sue spiagge sarebbe una sirena irresistibile e l’equipaggio si rilasserebbe perdendo quella vena bucolico-agreste che serve per gustare l’entroterra marchigiano. Immortalato, così finiamo in bellezza, da Tullio Pericoli e Mario Giacomelli.

Non saltiamo Fabriano, città con bel centro storico. Qui mangiamo da Nonna Rina o al Mercato Coperto (crescia ed affettati).

 

E adesso Macerata partendo da …

… Recanati, cittadina meravigliosa in cui la biblioteca di lui non si può perdere. C’è anche un locale un po’ modaiolo (per i miei spartani gusti), ma che consiglierei: la Bottega del villaggio (ma pensa te!).

Da qui a Macerata il passo è breve, Macerata che è una splendida cittadina universitaria con bel centro storico. E che ha dato i natali a Remo, cosa che da sola vale il viaggio!

E adesso riprocediamo in ordine alfabetico: A come Apiro. Qui andiamo a mangiare da Enzo, località Frontale.

Adesso procedendo con sano disordine: San Severino, bella, e poi Elcito con le faggete di Monte Canfaito (belle, bellissime). A Elcito c’è anche un piccolo posto di ristoro. Si tratta di uno di quei microscopici borghi di poche case che cerca di sopravvivere ai disagi di cui soffrono le aree interne un po’ dappertutto.

Bella la riserva dell’Abbazia di Fiastra come è bello il vicino lago di Fiastra. Da quelle parti si va alle Lame Rosse con bella passeggiata (controllare lunghezza, non ci sono mai andato). Poi ci sono le Gole del Fiastrone e la Grotta dei Frati. Qui trovate il percorso che riunisce tutto: Lame, Gole e Grotta.

In zona terremoto c’è Ussita che, secondo una cara amica,  vale assolutamente la pena di vedere. E poi Camerino, splendida città ferita a sua volta gravemente dal terremoto.

Siamo vicini alla zona di Sefro e l’altopiano di Montelago: andare!!! E qui si mangia al Ristoro di …? Bravi: Montelago!

Questa provincia è piena di splendidi paesi: Potenza Picena, Esanatoglia, San Ginesio, Sarnano, Offida, Treia, Urbisaglia, Montelupone, Caldarola … Non saltatene nessuno!!

  

E mo’ la Provincia di Fermo

Innanzitutto da segnalare Fermo in persona. Bellissimo centro storico.

Segnalerei subito dopo Moresco e le Gole dell’Infernaccio. Moresco è davvero bellissima tant’è che ve l’ho  linkata, come pure le gole! E già che ci siamo segnalo e linko pure Montefortino.

E due maccheroncini per la omonima sagra a Campofilone no? Ma anche quando non c’è la sagra…

Ma non è finita qui:

  1. Belmonte con sito archeologico;
  2. Monte Rinaldo con il sito archeologico La Cuma;
  3. Smerillo con la Fessa, splendido canyon;
  4. Servigliano con la sua splendida piazza;
  5. Monte San Martino con i suoi polittici del Crivelli (qui tagliatelle con l’ortica al Ristorante dei Priori).

Finalmente Ascoli Piceno

Bellissima provincia a partire dal parco dei Monti Sibillini che interessa anche le altre due province di Macerata e Fermo. Qui però c’è anche il Parco del Gran Sasso e dei Monti della Laga.

Innanzitutto Ascoli. Città davvero bellissima. Fra l’altro a Ascoli c’è un Palio che mi fa venire in mente l’opportunità di avere un calendario delle principali manifestazioni estive delle Marche. Qui trovate quelle di agosto! Ad Ascoli imperdibile il Caffè Meletti.

Per mangiare sui Sibillini guardiamo qui!

Adesso per Ascoli Piceno ci concediamo un doppio link: il primo sui borghi della zona (che mi ha aiutato a ricordare innanzitutto la splendida Offida e Grottamare alta) e il secondo su Ascoli “vera e propria”.

Offida è la patria del tombolo. Simpatiche vecchiette vi strapperanno coi loro prodotti qualche euro. Su Offida ho anche scritto a suo tempo un post.

E i  Sibillini? Tutti splendidi. In attesa di dritte dai nostri lettori mi limito a segnalare Aquasanta Terme dove andrei un giorno a “fare le acque” alle splendide  terme. E poi arriverei in qualche modo a Castelluccio, che è Umbria, ma anche Marche in fondo. Tra i paesi dei Sibillini: Montemonaco e … (voglio dritte dai locali ripeto!!!)

Altri borghi: Ripatransone!!

E per mangiare? Ecco i consigli di una cara amica mia e del blog per tutta la Provincia: 

  • La Casa delle Api” a Castel di Lama (strada provinciale 43): un posto che da grande importanza alla qualità dei prodotti e al recupero delle antiche ricette. Formaggi favolosi e miele di produzione propria, così come il pane cotto a legna. Una coratella che non si dimentica….;
  • “La Locandiera” ad Ascoli Piceno (Corso Trento e Trieste, 33).Ottimi piatti cucinati rispettando la tradizione ascolana (salumi eccellenti prodotti a Montemonaco!);
  • Il Grottino (Donna Rosa)” a Roccafluvione. Le ricette dei piatti nascono dalla solida base della cucina ascolana ma vengono arricchite con gustose variazioni attinte dalla migliore cucina italiana. Olive ascolane indimenticabili e una nota particolare merita il cinghiale alle amarene;
  • Chicco bar” a Uscerno di Montegallo.  La montagna, il verde e l’aria fina fanno da contorno a questo minuscolo bar dove si possono gustare i migliori porcini alla griglia del mondo … Prenotare!

 

E ora le segnalazioni speciali di amiche/amici per posti che hanno nel cuore

San Costanzo (PU). Qui è una mia amica che parla: E’ un paesino delizioso a pochi Km dal mare e da Fano. Qui, di fronte alla piazza dove nel teatro si possono godere i bei spettacoli della programmazione del circuito teatro-Marche, si apre  la Via dei Tufi che scende lungo la Valle dei Tufi. Una bellissima passeggiata che in maggio (mi pare) fa godere di uno degli spettacoli più intriganti e curiosi della tradizione locale: il gioco della ruzzola, quello che gli uomini del luogo giocano lungo tutta la strada utilizzando le forme del pecorino!! Da qui si arriva al Santuario della Madonna delle Grazie, un luogo di venerazione popolare, pinete e frescura, con una piccola chiesa  di  cui la parte più interessante è la canonica piena di ex voto commoventi. Poco lontano si arriva ad antichi lavatoi di epoca medievale, tenuti non benissimo, per quello che ricordo. Tornando in piazza di San Costanzo si prosegue verso la Stacciola e si può fare una sosta culinaria alla locanda "La Cerasa"- cucina tradizionale con porzioni gigantesche. Buona anche la pizza!

Albacina e l’Eremo dell’Acquarella (AN). Qui è un mio amico che parla: Non mi soffermo sulla storia dell’Eremo (costruito nel 1441 e sede del Primo Capitolo Generale dei Cappuccini.... sarei noioso e si trova tutto “sull’internet”). Ti dico solo: si parcheggia ad Albacina (di Fabriano, svincolo Borgo Tufico). Scarpe da trekking e zaino in spalla (questa è la parte enogastronomica “fai da te”) per tre km di salita (a volte “duretta”). Circa un’ora e tre quarti per salire da duecento metri a settecento (numeri approssimativi). Arrivo in una piccola valle incantata, attraversata da un ruscello che si rifornisce da una sorgente di acqua freschissima. E da bere è assicurato. Altri liquidi (energetici a base di alcol si possono trasportare a spalla, sempre nel suddetto zainetto). Dominata dall’eremo (v. foto sempre “sull’internet”), con chiesetta. Conviene partire di mattina molto presto, altrimenti il sole ti “stronca”.

PS: la valle è accessibile anche dall’alto (passando per Cerreto d’Esi); si arriva in auto e si percorre una via molto più comoda. Ma non per i “braveheart”!

 La località e la chiesa di San Giovanni, già nel Comune di Pievebovigliana (MC). Qui è un altro  mio amico che parla: La località dopo il terremoto del 2016-2017 non esiste più ed è stato inglobata nel neonato Comune di Valfornace. Per me è un luogo del cuore perché c'è, ovvero dal punto di vista funzionale c'era ( ancora in piedi, ma inagibile), una casa costruita dai miei negli anni '60 del secolo scorso in cui ho trascorso periodi e momenti di cui ho un ricordo profondo. Si tratta di una zona di boschi di castagno attorno ai 600 metri di quota sulla destra idrografica del fiume Chienti; la chiesa è, come molte altre della zona, di tipo "plebano", non ha un paese attorno perché era nata per servire popolazioni sparse di agricoltori e pastori. Ha una struttura romanica semplicissima, all'interno ci sono più strati di affreschi i più recenti dei quali sono del '400. Un giro nei boschi tutto attorno è facile a appagante. Da lì, andando verso Pievebovigliana,  si arriva in dieci minuti di auto all'agriturismo "Sapori di campagna", sopravvissuto al terremoto grazie alla buona tecnica costruttiva e alla tenacia dell'eroica famiglia che lo ha realizzato e lo gestisce: si mangia bene, la carne è dell'azienda agricola della famiglia suddetta.

Il mio amico continua scendendo lungo la Val di Chienti (MC e FM): Sempre sulla destra idrografica del fiume (i paesi antichi sono tutti su quel lato, lungo il quale passava la strada romana) vale la pena di vistare il borgo medievale di Pievefavera, frazione del comune di Caldarola. Anche a questo luogo sono molto legato, come alla trattoria "Da Lore'"  che si trova poco più in basso, vicino alla diga del lago di Caccamo. Buona qualità del cibo, porzioni abbondantissime, ambiente informale con cameriere che passa in mezzo ai tavoli con un carrello stracarico e dice, a prescindere da cosa hai ordinato: "Sono uscite le tagliatelle col sugo di papera, se qualcuno ne vuole ...". Volendo, sempre a scendere lungo il Chienti verso il mare ma questa volta spostandoci sul fondovalle, ci sono quattro splendide chiese romaniche segnalate in tutte le cartine ma pochissimo visitate, delle quali a mio parere la più bella è Santa Maria a Piè di Chienti (per l'appunto).   

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