La musica? No! La cucina, no no! Stiamo parlando di organigramma della sanità regionale, un organigramma molto fusion ad elevata contaminazione tra competenze di solito ben distinte tra loro.
Con la DGR 1329/2017 (tra quelle comparse nella nostra rubrica "Dalla Giunta Regionale…") si sono introdotte alcune modifiche con passaggi di funzioni tra una PF del Servizio Sanità ed una della Agenzia Sanitaria Regionale.
Non vale la pena di entrare nel dettaglio. Per questo basta leggere la DGR in questione.
Vale invece la pena di commentare l' approccio fusion alla base degli organigrammi di Servizio e Agenzia e dei ruoli stessi attribuiti a Servizio e Agenzia. Con la DGR 1329/2017 si continua a tenere assieme assieme assistenza extra-ospedaliera e mobilità sanitaria, il che è un vero e proprio ossimoro organizzativo. Sono due aree che “si contraddicono” tra loro in tutto. Basti dire che la assistenza extra-ospedaliera tipo, quella residenziale e semiresidenziale, nella mobilità non entra proprio. Sono due mondi con regole diverse e interlocutori diversi e quindi richiedono competenze diverse.
Contemporaneamente dalla assistenza extra-ospedaliera sono state tolte le prestazioni ambulatoriali e relative liste di attesa che -"in cambio" delle cure domiciliari- vanno all’assistenza distrettuale. Che è dell’Agenzia, mentre mobilità ed assistenza extra-ospedaliera sono del Servizio (?!).
In sostanza si mette assieme ciò che va distinto e viene distinto ciò che dovrebbe stare assieme.
Quanto a Servizio e Agenzia si è ormai persa completamente di vista la loro differente funzione: Servizio come supporto diretto all'Assessorato nella programmazione e gestione dei servizi e Agenzia come organo tecnico di elaborazione di analisi e proposte.
E’ un organigramma che non può funzionare indipendentemente dai dirigenti - generalmente apprezzabilissimi - che vengono scelti per ricoprire i diversi ruoli. E questo si vede bene a partire dalla mobilità sanitaria che non si governa (Cominciamo da un argomento a piacere: le Marche e la mobilità sanitaria) per arrivare al piano regionale cronicità che manca (Che medico di medicina generale per la Regione Marche?).