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L'indagine OKKIO alla salute - 2016  descrive chiaramente la rilevanza del problema dell'insufficiente attività fisica nella popolazione giovanile:

  • il 17% dei bambini risulta non attivo il giorno antecedente all’indagine;
  • il 22% tuttavia ha partecipato ad un’attività motoria curricolare a scuola nel giorno precedente (questo può dipendere dal fatto che il giorno precedente poteva non essere quello in cui era prevista l’ora curriculare);
  • le femmine non attive (18%) sono in percentuale maggiore dei maschi (16%);
  • la percentuale maggiore di bambini non attivi vive in aree geografiche con >50.000 abitanti (22%).

Ora, la promozione dell'attività sportiva è una cosa importate per una comunità poichè...beh affidiamoci a Nelsol Mandela "lo sport ha il potere di cambiare il mondo. Ha il potere di ispirare. Ha il potere di unire le persone in un modo che poche altre cose fanno. Parla ai giovani in una lingua che comprendono. Lo sport ha il potere di creare speranza dove c’è disperazione. E’ più potente dei governi nel rompere le barriere razziali” e per questo abbiamo una Legge (Legge regionale 2 aprile 2012, n. 5), un Piano regionale per la promozione della pratica sportiva e delle attività motorio-ricreative 2016/2020. Legge regionale 2 aprile 2012, n. 5, articolo 6 (da cui è tratta la citazione) e Programma annuale degli interventi di promozione sportiva - Anno 2017 art. 7 l.r. 5/2012, con il riparto dei finanziamenti.

La promozione dell'attività fisica è una delle azioni prioritarie per la salute per la nostra popolazione ed è quindi inserita nel nostro Piano regionale della prevenzione (DGR 1434/2014 DGR 540/2015), che per questo ambito è stato reso esecutivo con i Progetti di sostegno alla promozione dell'attività fisica e motoria (che l'ASUR ha attivato con la significativamente Determina n. 1 del 2018 e allegato), nel cui atto istruttorio è nitidamente definita la problematica e gli obiettivi da perseguire. Naturalmente anche l'Ufficio scolastico regionale ha una sezione del proprio sito dedicata al Coordinamento per l'Educazione Fisica e Sportiva.

La materia è quindi conosciuta, gli interventi sono stati programmati e finanziati, ma...

... ma perchè l'Osservatorio dello sport, previsto dalla legge (articolo 9) riconosciuto nel Piano regionale bisognoso  di potenziamento, in un momento nel quale si decide un investimento significativo per un intervento sullo sport (per diversi milioni di €), in rete non si trova (se non in una vecchia pagina web)? 

Le misure di medicina preventiva, al pari di quelle cliniche, richiedono una attenta valutazione di impatto, unico strumento per poter correggere il tiro e verificare l'uso corretto delle risorse.  Su questa tematica - importante davvero - esistono indicazioni basate sull'evidenza, ma resta la necessità di misurare l'impatto sul campo dell'intervento, tanto più se basato sulla collaborazione di soggetti diversi (Regione - ASUR - USR - CONI).

Non si può chiudere meglio di come hanno fatto gli autori della tesi "L’efficacia della promozione dell’Attività Fisica: indicazioni internazionali e stato dell’arte italiano":

"Le esperienze proposte non sono da intendere come alternative o escludenti bensì integrate/integrabili all’interno di un modello di promozione della salute coerente, la cui responsabilità sia condivisa dai diversi stakeholder della rete multisettoriale e multidisciplinare, al fine di rispondere efficacemente ai bisogni della popolazione nelle diverse fasi del ciclo di vita e dei bisogni di salute.

L’azione congiunta e coordinata del sistema ottimizza gli interventi e fanno della promozione della salute a favore dell’attività fisica un volano per la crescita economica locale e una leva per ridurre le differenze e l’iniquità sociale promuovendo lo sviluppo della literacy individuale e della collettività. Il risultato di tale strategia è la salute, il miglior parametro per misurare la ricaduta delle politiche di governo e per promuovere lo sviluppo economico e sociale".

 

 

 

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    Anna Duranti · 14/01/2018
    Un osservazione da cittadino: vista l'importanza riconosciuta dell'attività fisica nei bambini e negli adulti, non sembra coerente, da parte dei medici di base far pagare il certificato di idoneità all'attività non agonistica. Certificato che, almeno nella mia esperienza viene rilasciato senza nessun accertamento. Sembra poca cosa, ma per una famiglia con due o tre figli è una spesa notevole. Possibile non ci sia un'alternativa?
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