Tanto per cominciare tutte queste parole in inglese ci servono?
In sanità siamo bombardati da una serie interminabile di parole ed espressioni inglesi: caregiver, stakeholder, engagement, evidence based, clinical pathways, accountability, clinical governance…
L’elenco potrebbe continure all’infinito. Alcune di queste parole sono ormai di uso così comune che le abbiamo inserite nel nostro glossario. Molte sono traducibili in modo abbastanza semplice. Ma ormai lasciamole girare così, magari mettendoci d’accordo sul loro “vero” significato. E altre adottiamole ed è per questo che adesso state leggendo! Oggi parliamo di ….
…. Slow Medicine: una rete di idee in movimento
Per capire ed apprezzare questo movimento basta veramente poco e cioè entrare nel sito Slow medicine. Qui non vale la pena di fare (e far fare) tanta fatica: cliccate e fatevi un’idea! Ma qualcosa vale la pena di dirla subito tanto per stuzzicare l’appetito. A proposito: Slow medicine nasce sulla filosofia che ispirò e ispira Slow Food e come questo movimento trova nel Piemonte la casa madre. E ovviamente i due movimenti sono partner, che oltretutto condividono la lumaca nel logo (lumache che nel caso di Slow Medicine diventano due). Tra i soci fondatori di Slow Medicine ci sono anche i “nostri” Franco Di Stanislao (sempre lui!) e Andrea Gardini.
Le parole d’ordine di Slow Medicine: una medicina sobria, rispettosa e giusta
Come vedremo più avanti oggi di movimenti ispirati allo slow ce ne sono tanti ( compreso quello dello slow sex), ma pare che il primo sia stato proprio Slow Food, termine – mi dicono – coniato per una manifestazione a piazza di Spagna (Roma) in occasione di una manifestazione contro l’apertura di un McDonald (il simbolo del fast food). Siamo nel 1986. Esce nel 2011 un libro di Carlo Petrini dal titolo “Buono, pulito e giusto. Principi di una nuova gastronomia”. E Slow Medicine nasce con una idea di medicina sobria, rispettosa e giusta.
Sobria perchè fare di più non significa fare meglio (less is more, spesso). Rispettosa perché valori aspettative e desideri delle persone sono diversi ed inviolabili. Giusta perché orientata a dare cure appropriate e di buona qualità per tutti.
I progetti di slow medicine: choosing wisely
Una delle iniziative di slow medicine è stata quella di portare in Italia un’idea nata negli Stati Uniti: quella di choosing wisely, ovvero scegliere con saggezza. L’idea è quella di far scrivere alle società scientifiche una lista di “cose” che in base alle evidenze della letteratura corrispondono a pratiche a rischio di inappropriatezza (test diagnostici e trattamenti). Le società scientifiche e associazioni professionali che hanno aderito in Italia sono tantissime e le liste che sono state prodotte ormai comprendono oltre 200 raccomandazioni. Quando tra due minuti andrete al sito di Slow Medicine vedrete se anche la vostra società o associazione ha già dato il suo contributo. Ovviamente anche infermieri e fisioterapisti hanno come professioni aderito e prodotto raccomandazioni a loro volta.
Un altro progetto: #buongiornoiosono
Anche questa è una bella idea: presentarsi ai pazienti con il proprio nome e il proprio ruolo. Idea banale? Date un’occhiata in giro e riparliamone. Su come sia nata questa idea e come si svolga l’iniziativa sarà il sito a dirvelo.
Slow Medicine nelle Marche
Come tante altre ottime idee quella di Slow Medicine trova nei fatti tante persone che senza saperlo la praticano. Nelle Marche io ne conosco tanti tra internisti, laboratoristi, cardiologi, neurologi, geriatri, infermieri, … Ma se a farlo è un reparto o un intero ospedale (o distretto, ovviamente) l’impatto cambia.
Perché non provarci?
Slow Medicine con la sua organizzazione è a disposizione. Andare al suo congresso che si terrà tra pochi giorni (ovviamente) a Torino potrebbe essere una buona occasione.
C’è qualche altra forma di slow che ci piace?
Di espressioni di un approccio slow ce ne sono tante nei campi più diversi (pare): design, money, sex (già detto), book, reading, tourism, fashion…
Ma quella che forse ha più a che fare con nostro mondo della sanità è lo slow management. Quali potrebbero essere i tre aggettivi che meglio lo definiscono? Si aspettano suggerimenti. Intanto per partire si può copiare da slow medicine: sobrio, rispettoso e giusto.
Ma c’è tempo per lavorare sull’idea.