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...e la casalinga di Voghera

 Nell'ambito di un nutrito programma d’iniziative, la biblioteca Amatori di recente ha proposto un interessante confronto sul tema della salute, diritto universale, costituzionale, e i sistemi sanitari più efficaci per garantirla. Relatore Elio Borgonovi, docente della Bocconi: "La salute e i vincoli della 'scienza triste': quasi 40 anni di sistema sanitario nazionale". Siti d’informazione locale non hanno mancato di riprendere e raccontare l'evento.

Ragione che ci consente di concentrare la riflessione su alcuni aspetti della discussione.

Una discussione ruotata, in particolare, attorno a concetti quali: Aziendalizzazione, Azienda sanitaria, Budget, Costi, Gestione Finanziaria, Management, Ministero Economia e Finanze, termini più volte rimbalzati nel salone affrescato della splendida sala. Borgonovi, nell’intervento di apertura, ha ripercorso in modo puntuale le tappe, ricostruendone i passaggi chiave, nell'evoluzione del nostro Sistema Sanitario Nazionale, mettendo in luce le profonde innovazioni, senza peraltro nascondere le ombre, evidenziando in modo marcato i progressivi tagli alle risorse dedicate. 

Alla faccia di modelli e regole "universalistiche", senza dare troppo nell'occhio, si è dunque imboccata la direzione opposta. Per l’ISTAT, oltre il 23 per cento della spesa sanitaria è sostenuta dalle famiglie. Davvero un bel risultato, se pensiamo che milioni di cittadini (soprattutto nelle fasce sociali più fragili e deboli) non si curano più. Perché tra ticket e super-ticket, analisi a pagamento (per effettuare gli esami in tempo utile) non sono in condizione di fare fronte a spese divenute insopportabili. 

Salute diritto fondamentale?
O sempre più condizionato dal possesso, o meno, di una carta di credito?
Sono gli esperti a parlare di "universalismo selettivo": come dire? Un ossimoro.  

Sul finire è toccato alla "casalinga di Voghera" riportare la questione nell’alveo più corretto. Banalmente, ha infatti domandato: "Che c'azzecca la tutela della salute con la contabilità? E' eticamente sostenibile rinviare cure necessarie a persone malate per problemi di bilancio?"

La conclusione del relatore è stata vibrante. Una lectio magistralis per manager e, soprattutto, politica. Da riprodurre affinché tutti ascoltino. Pur consapevoli che non sarà sufficiente: aumenta "la speranza di vita", ma la cifra è inversamente proporzionale purtroppo alla capacità di tenere a mente quanto accade a questo paese!

Borgonovi ha definito il concetto di Azienda con le parole di Gino Zappa, antesignano dell'Economia aziendale: "Sistema di forze strumentali e complementari che agiscono in modo coordinato per il soddisfacimento dei bisogni umani". Ben poco, dunque, del significato che purtroppo ha finito per acquisire nel corso del tempo, stravolgendo quell'iniziale pensiero. 

Era il 1927. Poi i nostri padri hanno conquistato la Costituzione che, tra opportunità e diritti, all'art 32 afferma: "La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”. Intanto, però, non esistono più bisogni umani, men che meno il Bene Comune. Tutto diviene "merce", con il relativo valore e la possibilità -se è data- di acquistarla.

E la tutela della salute? I diritti possono attendere.

Non c’è il rischio che in tal modo sia lo stesso concetto di “libertà” a perdere di significato?
Per essere difesa come requisito universale, servono equità e giustizia sociale. Se ciò viene meno, se questi requisiti si affievoliscono, si può ancora parlare di vera libertà?

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  • Questo commento non è stato pubblicato.
    Claudio Maria Maffei · 28/10/2017
    Andrea Raschia con passione commenta l'intervento di Elio Borgonovi alla Biblioteca Amatori. Il suo contributo (che nel merito non commento: sono temi di fondo che ci appassionano e sono alla base di questo sito e di questo blog) ha dal mio punto di vista diversi meriti. Ci ricorda uno dei posti belli di Ancona in cui si alimenta il dibattito culturale della città (la Biblioteca Amatori, che -lo riconosco- non conoscevo). E ci ricorda Elio Borgonovi ed il suo ruolo (magari non a tutti noto) nella nascita dell'ASUR. Prima il prof. Borgonovi. Sicuramente è uno degli economisti italiani più noti in tema di sanità e più generale di organizzazione e gestione di aziende e amministrazioni pubbliche. Amico di Giuseppe Zuccatelli, al tempo arrivato da pochi mesi a dirigere il Servizio Sanità della Regione Marche, il prof. Borgonovi venne chiamato in un pomeriggio e poi serata di una afosa (la ricordo così) giornata estiva del 2002 a ragionare sul possibile nuovo modello istituzionale della sanità assieme all'assessore (allora c'era ed era il collega Augusto Melappioni) a Zuccatelli stesso ed a Franco Di Stanislao direttore dell' Agenzia. C'ero anch'io (titolo di una una memorabile trasmissione della TV dei ragazzi dei miei tempi). In quella riunione nacque l'idea dell'ASUR di cui il prof. Borgonovi fu in qualche modo padre nobile. L'anno dopo venne approvata la Legge Regionale n.13 del 20 giugno 2003 (link) che istituiva l'Azienda Sanitaria Unica Regionale. Grazie Andrea per averci ricordato che scienza e politica possono andare d'accordo.
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