×

Messaggio

EU e-Privacy Directive

Questo sito utilizza cookies tecnici e sono inviati cookies di terze parti per gestire i login, la navigazione e altre funzioni. Cliccando 'Accetto' permetti l'uso dei cookie, cliccando 'Rifiuto' nessun cookies verrà installato, ma le funzionalità del sito saranno ridotte. Nell'informativa estesa puoi trovare ulteriori informazioni riguardo l'uso dei cookies di terze parti e la loro disabilitazione. Continuando nella navigazione accetti l'uso dei cookies.

Visualizza la ns. Informativa Estesa.

Visualizza la normativa europea sulla Privacy.

View GDPR Documents

Hai rifiutato i cookies. Questa decisione è reversibile.
Scrivi un commento
Print Friendly, PDF & Email

Cos'e' la GRIGLIA LEA?

L’Intesa Stato-Regioni del 23 marzo 2005 ha definito le modalità di controllo dell’uniforme erogazione dei Livelli essenziali di assistenza in condizioni di appropriatezza ed efficienza da parte dei diversi servizi sanitarie regionali. Un Comitato permanente svolge quindi presso il Ministero della Salute la verifica dell’erogazione dei Livelli essenziali di assistenza, sulla base dei dati raccolti in uno specifico questionario.  Annualmente il Ministero della salute pubblica un documento riepilogativo sull’esito della valutazione relativa agli adempimenti connessi alla garanzia dei LEA.
In particolare, nell’ambito della verifica del rispetto degli adempimenti, viene effettuata una valutazione con l’attribuzione di punteggi sulla erogazione dei LEA.

...e le Marche?

La Tabella sottostante sintetizza il punteggio attribuito per il 2014 alle diverse regioni e consente un raffronto con gli anni precedenti (tra parentesi è riportata la posizione in classifica).

La Regione Marche, che ha sempre raggiunto il riconoscimento dell’adempienza, nel 2014 si colloca nella sesta posizione, rispetto alla quarta posizione del 2013 e la decima posizione del 2012.

La lettura di dettaglio delle situazioni di criticità è semplificata dalla Figura che raffronta i risultati conseguiti nei diversi indicatori oggetto di valutazione rispetto all’anno precedente. Si segnala che il colore rosso è attribuito per indicatori con scostamento dal valore atteso definito “non accettabile” (corrispondente all’attribuzione di nessun punteggio), il colore azzurro per uno scostamento “rilevante ma in miglioramento” (con l’attribuzione di 3 punti), mentre il giallo segnala gli scostamenti “minimi” (con l’attribuzione di 6 punti); mentre in verde sono segnalati gli indicatori in linea con lo standard definito (con 9 punti).


Cosa ha penalizzato il dato della Regione Marche?

Nella Tabella sottostante vengono riepilogate le non conformità riscontrate, evidenziando il peso attribuito all’indicatore ai fini dell’attribuzione del punteggio, il dato 2013 (ove indicato dal Ministero), il valore definito come standard; per una migliore lettura del dato regionale si è anche segnalato il miglior valore registrato nel 2014 e la Regione che lo ha ottenuto.

Il quadro che emerge evidenzia una seria criticità nella copertura vaccinale della popolazione sia infantile che adulta e criticità nelle risorse investite nella sicurezza sui luoghi di lavoro; carenze si registrano anche per l’assistenza distrettuale sia per l’attività di ADI che per l’offerta di assistenza semiresidenziale e residenziali (su questo la Regione è intervenuta con un forte intervento di potenziamento: DGR 557/2017). Per la parte ospedaliera si evidenzia una criticità nell’elevato indice di cesarizzazione.

Da questo passa la risalita della GRIGLIA LEA!

 

 

 

Devi fare login per poter postare un commento
Leggi il commneto... The comment will be refreshed after 00:00.
  • Questo commento non è stato pubblicato.
    Claudio Maria Maffei · 24/09/2017
    Strano destino quello della classifica ministeriale dei sistemi sanitari regionali fatta con la griglia LEA. Le Regioni le danno un grande risalto quando documenta una "risalita" del proprio sistema e la "nascondono" quando la classifica documenta una "discesa", magari in coincidenza di un cambio di gestione della sanità regionale o a livello politico o a livello tecnico (i due cambiamenti spesso avvengono contemporaneamente o sfalsati di quanto serve). La classifica che Remo ha analizzato si riferisce al 2014. Quella del 2015 era stata anticipata dal Quotidiano Sanità esattamente un anno fa (curiosa coincidenza!): il 24 settembre 2016. Il Quotidiano riportava i primi 4 posti in classifica: Toscana, Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna. Anche il Ministro Lorenzin aveva citato questo dato assieme a quello delle Regioni peggiori (le stesse in pratica della classifica 2014). Ma questa classifica non è mai stata ufficializzata. Qualcuno, verosimilmente, l'ha bloccata. Certo non il Piemonte, che -diventato secondo recuperando diverse posizioni- ha fatto in pratica nella stessa giornata un comunicato stampa. E le Marche? Ancora una volta nè tra le prime (disponibile ancora il quinto posto), nè tra le ultime da cui è - sottolineiamolo- lontanissima. Ma quel che conta sono i "punti persi" dalle Marche della tabella del documento di Remo. Punti che meritano una riflessione e una attenta analisi. Per concludere: ricordiamoci che il sistema di indicatori e punteggi che usa il Ministero non è il massimo. L'indicatore di maggior peso riguarda la quota di DRG a rischio di inappropriatezza erogata in regime di ricovero ordinario. Che non vuol dire proprio nulla. Talmente nulla che non vale nemmeno la pena di spiegare perchè. Credo che piaccia a qualche funzionario ministeriale.
Joomla SEF URLs by Artio