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In questo blog abbiamo ripetutamente sollevato la questione dei milioni di euro di mobilità attiva dei privati che la Regione tramite l'ASUR copre di tasca propria. Cinque milioni nel riparto del fondo sanitario 2019. La spiegazione: la Conferenza dei Presidenti delle Regioni abbatte gli incrementi del valore della mobilità attiva in regime di ricovero dei privati quando aumenta troppo. E nelle Marche nel 2017 era aumentata troppo rispetto al 2016 e il 60% di questo incremento  è stato abbattuto e le altre Regioni non lo hanno pagato e non lo pagheranno. Aumento reso possibile da accordi regionali delle Marche con i privati che non tenevano conto della scelta (già fatta nel settembre 2016 e nota dunque da anni) delle Regioni di "punire" l'aggressività produttiva dei privati in mobilità attiva. 

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Una frase che – ho scoperto – viene spessissimo citata  è  la seguente: “Senza i numeri, le storie sono solo aneddoti, ma senza le storie, i numeri sono semplicemente aride statistiche”. La trovate anche in questa bella serie di slide della Associazione Medici Diabetologi. Viene fatta risalire ad un articolo comparso sul British Journal of Medicine nel 2009 e ci aiuta a ragionare  sulla importanza dei dati e sulla necessità di legarli a delle storie.

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Un paio di giorni fa su Quotidiano Sanità è uscito un documento di sintesi sul Rapporto del Sant’Anna con le elaborazioni 2017 sulla performance in sanità delle 11 Regioni aderenti. Tra queste Regioni c’è anche la Regione Marche. Trattandosi sicuramente  del più avanzato sistema (a pagamento) di monitoraggio delle performance regionali sono andato subito a vedere il bersaglio delle Marche. Scorro il documento, ma le Marche non ci sono.  Guardo i vari bersagli regionali, ma dopo la Lombardia (i bersagli sono riportati in ordine alfabetico utilizzando il  nome della Regione) si passa subito alla Puglia. Riprovo controllando se magari per errore le Marche sono finite in fondo. Niente, le Marche non ci sono.

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